Cronaca

Napoli, Salvatore Tamburrino condannato, ma non all’ergastolo

Non è stato condannato all’ergastolo Salvatore Tamburrino, ex vivandiere di Marco Di Lauro. L’uomo, al termine del secondo grado di giudizio, è stato condannato a 30 anni di reclusione dalla terza corte di Assise di Appello di Napoli.

Napoli, Salvatore Tamburrino condannato, ma non all’ergastolo

Tamburrino è stato condannato per l’omicidio della moglie, Norina Matuozzo. Dopo averla uccisa, si costituì e fornì ai magistrati le indicazioni per arrestare il boss all’epoca latitante da 14 anni. La sentenza è arrivata lo scorso 11 luglio al termine del quarto processo. Il delitto si consumò il 2 marzo del 2019, quando Tamburrino uccise la donna, madre di due figli. La ragazza, dopo la separazione dal marito, aveva trovato rifugio nell’appartamento dei genitori a Melito di Napoli.

Fu lì che Tamburrino la raggiunse, apparentemente per un ultimo tentativo di riappacificazione. Tirò fuori una pistola e fece fuoco, poi darsi alla fuga e andare dal suo avvocato. Poco dopo si costituì, rivelando quello che sapeva su Marco Di Lauro, il figlio del superboss Paolo Di Lauro, il “fantasma” che dalla latitanza continuava a guidare il clan. “F4” era stato arrestato nello stesso pomeriggio a Piscinola in una operazione congiunta di carabinieri e Polizia di Stato.

La condanna

A processo con l’accusa di femminicidio, Tamburrino in primo e secondo grado fu condannato all’ergastolo. Lo scorso 5 dicembre, però, la Cassazione annullò la condanna, rinviando il procedimento ad un’altra sezione della Corte di Appello. E così, lo scorso 1 1luglio, la Corte di Appello ha rideterminato la pena in trenta anni di reclusione.

Redazione L'Occhio di Napoli

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