Cronaca

Ambiente, in commissione si discute di crolli e potature: “Serve un Piano del Verde”

NAPOLI. In seguito alle lamentele da parte di molti residenti, preoccupati anche dal recente crollo di un albero nel quartiere Vomero, il presidente della commissione Ambiente Marco Gaudini ha convocato una riunione di confronto per fare il punto della situazione. Al centro della questione, lo stato degli spazi verdi e della necessità di potatura e abbattimenti di piante in alcune zone della città.

 

«E’ importante collaborare con le associazioni»

 

Il presidente Gaudini ha aperto la riunione spiegando che «è importante evitare speculazioni e informazioni distorte sul tema degli interventi sulle alberature cittadine. Per queste ragioni, sono state invitate le associazioni ambientaliste e alcuni cittadini per avviare un confronto costruttivo sulla gestione del verde urbano.

Tra le associazioni presenti alla riunione c’erano Assoutenti, Legambiente, WWF, Rinascita Campi Flegrei, Napoli Libera, Comitato piazzetta della Tofa, Comitato Civico Arenella e Cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti. Innanzitutto, i loro interventi hanno posto l’attenzione sulla possibilità di avere visione delle relazioni tecniche degli interventi effettuati. Non solo. Le associazioni chiedono una maggiore trasparenza nella comunicazione di tali interventi, un coinvolgimento più ampio ed una sensibilizzazione non solo sul verde pubblico, ma anche su quello privato.

Dito puntato anche sui i danni che produce la scelta di procedere alla cosiddetta “capitozzatura” degli alberi; l’assenza di controllo, gestione, pulizia e manutenzione del verde pubblico; l’importanza di incrementare la collaborazione con le associazioni stesse; la creazione di un forum online attivo 24 ore su 24 che porti ad un regolamento effettivo.

Nel corso della riunione, un cittadino ha chiesto di disporre di un piano preciso delle potature, ricordando anche la vicenda di un’associazione che si era offerta di contribuire per potare gli alberi in Via Bernardo Cavallino. Associazione che poi ha ritirato la propria disponibilità.

 

Il dibattito in commissione

 

Per Roberto Braibanti, responsabile per l’ambiente di Sinistra Italiana, «è importante che il confronto avviato oggi porti alla redazione del regolamento sul verde pubblico, tenuto anche conto del valore del patrimonio arboreo per una città, non solo dal punto di vista della salute, ma anche da quello economico». Un patrimonio che a Napoli è stimato a 1,2 milioni a chilometro quadrato.

A Braibanti ha risposto il consigliere Francesco Vernetti (Dema) secondo cui «è necessario un atto di coraggio e avviare, con tavoli programmatici, una riflessione sulla piantumazione sostitutiva in città, unico strumento per mettere fine agli errori del passato». Gli fa eco Claudio Cecere (Dema), che afferma: «Servono nuove idee da mettere in campo in tempi brevi, non escludendo piani strategici basati su forme di sponsorizzazione». Per il consigliere Stefano Buono (Verdi) «il tema del patrimonio arboreo cittadino non riguarda solo i quartieri Vomero e Arenella ma anche le zone periferiche. Serve un confronto su temi concreti, non escludendo sponsorizzazioni in un momento nel quale nel bilancio comunale sono iscritti solo 132.000 euro per gli interventi sugli alberi».

«Non bisogna dimenticare l’obbligo di tutelare la sicurezza quando si parla di alberature – è intervenuto Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra), – ma tuttavia sarebbe opportuna una riflessione, anche di tipo culturale, per evitare scelte che possono apparire “difensivistiche”. In mancanza di risorse, piuttosto che ricorrere a privati per le potature, si potrebbe valutare il ricorso ad alti enti, come la Forestale, che hanno competenze specifiche in materia».

 

«Serve accordo tra le parti in causa»

 

L’assessore al Verde Maria D’Ambrosio ha chiesto alle associazioni di contribuire «con proposte alternative» invitandole ad un confronto dal quale «senza collaborazione concreta, non si ottengono risultati».

La dirigente del servizio Verde della Città, Teresa Bastia, ha infine concluso: «Ogni singolo intervento sulle alberature cittadine (sono quasi 28.000 quelle censite) viene concordato, condiviso e studiato da almeno cinque agronomi»

I protocolli di intervento – ha continuato Bastia, – non possono non tener conto che siamo in ambito urbano, con rischi specifici connessi al passaggio di persone, pertanto anche le capitozzature – effettivamente dannose per gli alberi – sono talvolta l’estrema ratio da adottare». Nel caso della potatura di Via Luca Giordano, Bastia ha confermato che nessuna capitozzatura è stata effettuata;  sul parco Mascagna, ha illustrato le ragioni tecniche alla base della decisione di abbattere otto alberi, e ha ribadito che il Servizio agisce con competenza sulla base di tutti i canoni della tecnica, ricordando che si tratta di «un settore nel quale esistono rischi endogeni, che non può essere governato con ansia, anche alla luce del fatto che arrivano giornalmente dalle 300 alle 350 segnalazioni che vanno valutate caso per caso. Pertanto – ha concluso – il confronto con le associazioni è utile ma bisogna essere consapevoli che al momento le scelte pregresse non si possono cambiare e che, solo quando si arriverà ad un momento di riprogrammazione, si potrà procedere con coraggiose sostituzioni di alberature».

Per il presidente Gaudini è opportuno convocare su questo tema un tavolo tecnico che riunisca diversi soggetti (tra gli altri, la facoltà di Agraria, l’Ordine nazionale degli agronomi, la Società Italiana di Arboricoltura, la Sovrintendenza) che, «insieme ai servizi e alle associazioni, possano giungere ad un punto di equilibrio e alla redazione di un efficace Piano del Verde»

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