Cronaca

Caivano, due bambine violentate in un capannone al Parco Verde: il caso

Due bambine violentate più volte: succedeva nel Parco Verde di Caivano, dove le violenze si sarebbero consumate più volte in un capannone abbandonato. Due cuginette, di circa 13 anni, la stessa età di chi le ha rese vittime di uno stupro di gruppo come riportato da Il Mattino.

Caivano, due bambine violentate in un capannone al Parco Verde: il caso

Tutti adolescenti tranne uno, un giovane di 19 anni, rinchiuso nel carcere di Poggioreale dopo la denuncia delle famiglie ai carabinieri della compagnia di Caivano. Nelle scorse ore, il Tribunale per i minorenni ha confermato la permanenza delle due cuginette in una casa famiglia nell’hinterland napoletano dove erano state trasferite nei giorni successivi alla denuncia dello stupro.

I fatti risalgono alla prima settimana di luglio. Una sera, alle 19 circa, le due bambine sarebbero state attirate con l’inganno in un capannone fino a qualche mese fa utilizzato dai clan per vendere droga ma poi abbandonato anche dagli spacciatori.

Il racconto

L’avvocato Angelo Pisani racconta: “Le hanno convinte a seguirli con la scusa che lì avrebbero potuto giocare senza essere disturbati, purtroppo il “gioco” si è trasformato ben presto in tragedia. Quanti erano? Almeno sei, forse anche di più dal racconto delle vittime: gli inquirenti sono ancora al lavoro per accertare fatti e dinamiche, temo che possano venire fuori altri orrori». «Al momento sono stati sequestrati tutti i telefoni cellulari, poi – aggiunge l’avvocato Esposito esperta nella tutela dei minori – bisognerà capire quali provvedimenti saranno adottati soprattutto in base all’età dei ragazzi, qualcuno potrebbe avere anche meno di quattordici anni“.

Le reazioni

L’ennesimo episodio raccapricciante di violenza consumato al Parco Verde impone una presa di responsabilità da parte delle amministrazioni locali, a partire da quella regionale, che con la loro inefficienza hanno permesso al degrado, alla criminalità organizzata, all’orrore, di impossessarsi di un intero quartiere di Caivano. Parliamo di oltre seimila abitanti – più di un sesto della popolazione del comune dell’hinterland nord – che sopravvivono nell’abbandono totale in una porzione di territorio segregato  nella ghettizzazione imposta dall’immobilismo atavico della sinistra, buona solo a fare passerella e a racimolare voti, sfruttando la miseria con la politica del sussidio, ma che poi volta le spalle alla collettività.

Ci troviamo davanti a un territorio a due velocità, da un lato l’impegno del Governo nazionale che fa sentire la sua presenza con il potenziamento delle forze dell’ordine, della videosorveglianza e il contrasto reale alla camorra, dall’altro la mancanza assoluta di ogni tipo di servizio, di sani spazi di socialità, di prospettiva occupazionale, di orizzonti di futuro che le amministrazioni locali sono chiamate a garantire. Pene severe per chi ha abusato delle due cuginette, nessuno sconto per questo manipolo di giovanissimi balordi – come riportato dal quotidiano Il Mattino, 5 del branco sarebbero minori -, e allo stesso tempo torniamo a chiedere che la Regione e la Città Metropolitana di Napoli si sveglino, utilizzino i cospicui fondi a disposizione e battano finalmente un colpo per il recupero di un territorio martoriato da abbandono, droga, inquinamento ambientale ed estrema povertà economica, sociale e morale”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

Redazione L'Occhio di Napoli

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