Cronaca

Duro colpo al Clan Rega Piacente, sgominata industria dello spaccio: 41 misure cautelari

Duro colpo al Clan Rega Piacente, in seguito ad un blitz dei carabinieri è stata sgominata un’industria dello spaccio: 41 misure cautelari, di cui 35 in carcere e 6 in divieto di dimora nella regione Campania. Tutti le persone sono gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’ordinanza cautelare è stata eseguita dai carabinieri di Castello di Cisterna ed emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.

Clan Rega Piacente, sgominata industria dello spaccio: 41 misure cautelari

Le indagini, condotte dal nucleo operativo e radiomobile di Castello di Cisterna e coordinate dalla DDA di Napoli hanno consentito di documentare l’operatività di un’associazione facente capo al clan “Rega Piacente”, dedita al traffico di sostanze stupefacenti e operativa nel rione popolare della “219” di Brusciano.

Le indagini hanno dimostrato come l’attività di spaccio fosse “pressante, al punto da modificare le abitudini dei residenti, estranei al clan. Nessuno dei condomini delle palazzine della 219 poteva disporre delle chiavi dei portoni d’ingresso. Anche i citofoni erano stati rimossi per evitare l’apertura da remoto dei portoni senza autorizzazione”.

L’indagine, tra le altre cose, ha consentito di effettuare numerosi sequestri di sostanza stupefacente, di ingenti somme di denaro provento dell’attività illecita, nonché l’arresto in flagranza di reato di circa 30 persone.

Condomini privati delle chiavi dei portoni

Le indagini hanno dimostrato come l’attività di spaccio fosse pressante, al punto da modificare le abitudini dei residenti, estranei al clan. Nessuno dei condomini delle palazzine della 219 poteva disporre delle chiavi dei portoni d’ingresso. Anche i citofoni erano stati rimossi per evitare l’apertura da remoto dei portoni senza autorizzazione. La vendita di droga avveniva anche in presenza di bambini, “con devastanti effetti sulla formazione culturale e delle coscienze”, scrivono gli inquirenti.


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