Economia

Discussa la situazione del Caan in commissione Bilancio

NAPOLI. La riunione della commissione Bilancio è stata introdotta dal consigliere anziano Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle), che ha evidenziato la necessità di avere, da parte dell’amministrazione comunale, una relazione chiara sulle cause che hanno portato il Centro Agroalimentare di Napoli alla attuale situazione economica e alla richiesta di concordato preventivo.

E’ grave, ha stigmatizzato Brambilla, l’assenza alla riunione odierna del presidente Carmine Giordano, che aveva l’obbligo di riferire in commissione sul perché, tra le altre cose, non siano stati resi pubblici i bilanci degli anni 2015 e 2016 (la situazione che si conosce è ferma al 2014 dove pure si registravano perdite per 736.000 euro) e sulla mancata realizzazione delle aree di parcheggio a servizio del Caan, come stabilito con delibera approvata in Consiglio Comunale, aree che oggi versano in stato di degrado e sono occupate dal materiale impiegato per i lavori di via Marina, il tutto in una crescente situazione debitoria, che al momento vede il Caan esposto verso le banche per 38 milioni di euro.

David Lebro (La Città), che aveva richiesto la riunione odierna, ha definito vergognosa e assurda l’assenza del presidente del Caan. Lebro ha ricordato la vicenda politica cha ha portato, nei primi cinque anni della consiliatura de Magistris, alla decisione di riportare lo storico mercato del pesce di Napoli al Ponte della Maddalena: un progetto importante, frutto di un lungo dibattito e di momenti spesso difficili, che l’attuale amministratore del Caan non ha in alcun modo portato avanti. Lebro ha chiesto chiarimenti su diversi punti: sul degrado e la manutenzioni dell’area, sui bilanci, sulle procedure seguite per chiedere il concordato, mai comunicate, sulla mancata convocazione dei commissari nominati dal tribunale, sulle inadempienze che non hanno assicurato la continuità aziendale, sulle procedure di controllo analogo seguite. E’ una situazione di emergenza, ha concluso, che pone anche interrogativi politici all’amministrazione, in presenza di tutte le condizioni che suggerirebbero la rimozione di un amministratore inadempiente e non competente, che in più si sottrae al confronto: per questo servono risposte chiare anche a tutela dei lavoratori e delle aziende che lavorano nel Caan.

L’assessore Panini ha spiegato che la domanda di concordato preventivo è stata presentata dal Caan su sua esplicita richiesta, alla luce anche della impossibilità da parte del Comune – già nell’agosto 2016 – di procedere ad ulteriori ricapitalizzazioni in base alle norme vigenti. Il concordato, ha spiegato Panini, consente di mettere il Caan al sicuro sul piano creditorio, e consente di avviare un piano industriale, a 120 giorni, per il suo rilancio. L’obiettivo comune è quello di salvare l’azienda e riconoscerle una funzione diversa e superiore, capace di diventare un luogo di iniziative e di rilancio del territorio. Sabato scorso è stato approvato lo schema di bilancio per il 2015 ed il 2016, e l’approvazione dei bilanci avverrà i prossimi 5 e 8 marzo. Sulla vicenda del mercato ittico Panini ha definito negativo il fatto che si sia disattesa, da parte dell’attuale gestione, un preciso mandato del Consiglio Comunale che prevedeva che una città di mare come Napoli dovesse avere il suo mercato ittico sul mare, nella sua sede storica. Il Caan, ha concluso Panini, riveste una funzione strategica per l’amministrazione, per questo a giorni partirà la manifestazione di interesse per il piano industriale. Sul piano tecnico, ha spiegato Gianfranco Dentale del servizio Aziende Partecipate, la scelta del concordato è ragionevole ed il Caan è il candidato ideale perché ha patrimonio e continua a produrre reddito.

E’ necessario – hanno concluso i commissari – riconvocare a breve un nuovo confronto con il presidente Giordano.

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