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Elezioni politiche 2018, e ora? Ecco le tappe per la formazione del governo

NAPOLI. E ora cosa succede? È ciò che si stanno chiedendo in molti dopo i risultati delle elezioni politiche di domenica 4 marzo. Se le vittorie di Movimento cinque stelle e Lega sono innegabile, è anche vero che l’incertezza politica in Italia persiste. A tal fine, è importante conoscere le tappe che ci accompagneranno, presumibilmente, all’eventuale formazione del prossimo governo.

Elezioni politiche 2018, ora cosa succede?

Innanzitutto, bisogna tener presente che sarà necessario attendere almeno un mese, se non di più, per conoscere il prossimo governo del Paese. Una volta scrutinate tutte le schede, infatti, saranno proclamati i risultati.

Solo a quel punto inizierà l’iter che porterà gli attori politici coinvolti a scegliere i nuovi presidenti di Camera e Senato e a formare la nuova squadra di governo.

Elezioni politiche 2018, le tappe post-voto

Di seguito, riportate in maniera schematiche, le tappe e le date che porteranno alla formazione del nuovo governo:

8-9 marzo

I nuovi deputati e senatori possono cominciare a registrarsi in Parlamento. È prevista in quest’occasione la consegna del tesserino.

23 marzo

Prima seduta delle nuove Camere. Per scegliere chi presiederà questo primo appuntamento delle nuove assemblee i regolamenti parlamentari fissano criteri diversi. A Palazzo Madama l’onore spetterà al senatore più anziano, che è l’ex presidente della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano (93 anni).

Alla Camera invece l’onere spetta al vicepresidente della passata legislatura che ebbe più voti: se sarà rieletto, toccherà al Pd Roberto Giachetti (253 voti), altrimenti spetterà a Luigi Di Maio (173 voti) e quindi a Maurizio Lupi (145 voti). Se tra i nuovi deputati non ci dovesse essere nemmeno un ex vicepresidente, sarà chiamato a presiedere il deputato più anziano.

I presidenti di Camera e Senato

La prima seduta sarà dedicata alla proclamazione degli eletti e all’elezione dei nuovi presidenti. Massimo due giorni al Senato: se dopo tre votazioni nessuno supera la maggioranza assoluta, si va al ballottaggio tra i due più votati.

Procedimento più lento alla Camera: qui per eleggere il nuovo presidente è necessaria la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini, seguita dalla maggioranza assoluta e poi dall’elezione definitiva.

25 marzo

Entro il 25 marzo i parlamentari devono aver comunicato a quale gruppo vogliono appartenere.

27 marzo

Entro il 27 marzo i gruppi parlamentari avranno eletto i loro presidenti.

Fine marzo-inizio aprile

Eletti i presidenti di Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, Gentiloni – presidente del Consiglio uscente – rassegnerà le dimissioni.

È a quel punto che inizieranno le consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo. Al Quirinale saliranno i presidenti delle Camere, gli ex capi dello Stato e i rappresentanti dei gruppi parlamentari.

Il capo dello Stato Sergio Matterella dovrà poi decidere tra: incarico esplorativo o incarico pieno. Fino a quel momento, il presidente del Consiglio in carica sarà ancora Paolo Gentiloni.

La nascita del nuovo governo

Se l’incaricato decide di sciogliere la riserva, presenta la lista dei ministri al presidente della Repubblica, giura con la sua squadra al Quirinale e va alla Camera e al Senato per ottenere la fiducia. Se rinuncia, saranno avviate nuove consultazioni e avanzato un nuovo incarico. Una volta ottenuta la fiducia dei due rami del Parlamento, il governo diventa operativo può cominciare il suo lavoro.

Risultati elezioni politiche 4 marzo 2018 Campania – LO SPOGLIO IN DIRETTA

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