Cronaca

Estorsione e scarichi abusivi nel litorale domitio-flegreo: arrestati tre componenti del clan Longobardi-Bendeuce

Controlli e arresti per l'inquinamento del litorale domitio - flegreo. Il bilancio dell'attività condotta dai carabinieri

Controlli e arresti per l’inquinamento del litorale domitio – flegreo dove, da ormai da circa due mesi, i Carabinieri del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari hanno intrapreso, senza interruzioni, una complessa e incessante campagna di controlli, anche con l’ausilio di droni, tesi a reprimere fenomeni di abbandono di rifiuti nonché di illeciti sversamenti da parte di imprese operanti nelle aree del litorale.

Inquinamento del litorale domitio – flegreo, controlli e arresti

L’attività aveva avuto inizio con un iniziale censimento delle principali attività produttive, suddivise per tipologia, per lo più cantieri nautici e il successivo controllo di 36 impianti produttivi potenzialmente impattanti sullo stato delle acque. Nel contesto di tali controlli, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli con il dipendente Nucleo Operativo Ecologico di Napoli e del Gruppo Carabinieri Forestali di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Ambiente -, hanno compiuto un importante sforzo coordinato e congiunto, finalizzato ad accertare e porre un freno, con la stagione estiva, alle cause dell’inquinamento del citato litorale marino.


IL VIDEO


Complessivamente nel corso degli ultimi due mesi, i Carabinieri dei citati reparti, supportati dai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dell’Arma territoriale, con l’aggiunta della sua componente navale e subacquea, lungo il litorale domitio – flegreo (Bacoli, Licola, Pozzuoli, Giugliano in Campania) e presso il porto di Napoli, hanno:

  • controllato 36 cantieri nautici;
  • denunciato 28 persone alla A.G. partenopea;
  • individuato  22 scarichi abusivi, alcuni dei quali opportunamente cementati;
  • effettuato 13 sequestri tra scarichi abusivi, rifiuti da attività di rimeggio, impianti e apparecchiature, nonché alcune aree di cantiere, utilizzate quale sito di stoccaggio illecito di rifiuti.

È stato proprio nel corso di uno di tali controlli presso un cantiere nautico di Licola di Pozzuoli che i militari del NOE di Napoli hanno acquisito notizia di una estorsione subita dal titolare del cantiere, nel mese di dicembre 2020, a ridosso delle festività natalizie da parte di tre giovani di Pozzuoli, tutti vicini ad ambienti legati al clan “Longobardi – Beneduce”, egemone in area flegrea.

L’estorsione

Una richiesta estorsiva di 2mila euro da destinare alle famiglie dei detenuti, a fronte della quale, in esito alle pressioni e intimidazioni ricevute, l’imprenditore aveva versato una prima rata da mille euro per ottenere in cambio la “protezione” del sodalizio criminale.

In data 18 giugno, a seguito delle successive indagini condotte dallo stesso Reparto Speciale e della Compagnia di Pozzuoli ai tre giovani sono stati notificati 3 provvedimenti cautelari restrittivi. Va evidenziato inoltre il lavoro svolto dai militari del NOE Napoli in due tra i più grandi cantieri navali della città di Napoli, che ha condotto in particolare a localizzare almeno 3 condotte, al momento del controllo non attive, confluenti nello specchio di mare portuale, sulle quali sono in corso approfondimenti investigativi, al fine di individuarne la riconducibilità e la tipologia dello scarico riversato nell’acque.

Il bilancio

In sintesi, gli accertamenti condotti, su questo significativo campione, e i primi esiti analitici, hanno dunque permesso di avere conferma delle principali violazioni di carattere ambientale:

  • scarichi di reflui industriali effettuati illegalmente da aziende che approfittano delle
    avverse condizioni meteo;
  •  scarichi di acque meteoriche di dilavamento, provenienti dai piazzali esterni
    cantieri nautici;
  • assenza di autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per i cantieri che effettuano
    attività di verniciatura delle imbarcazioni;
  • illecito stoccaggio e illecito smaltimento dei rifiuti, provenienti dalle lavorazioni
    sulle imbarcazioni;
  •  attività di edificazione abusiva.

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