Cronaca

Un frigorifero in fiamme a Marigliano, il patron di Caffè Vesuvio muore asfissiato in casa

"Sei stato un uomo che è partito dal nulla, con le tue sole forze, con il sostegno di una moglie devota e la tua intraprendenza hai creato una azienda di cui essere orgogliosi", le parole della figlia

Dramma ieri mattina, lunedì 31 ottobre, a Marigliano dove si è divampato un incendio in una palazzina a due piani: nel rogo è morto un 82enne, Angelo Sepe, il patron di Caffè Vesuvio. Secondo quanto riportato nell’odierna edizione del Mattino, le fiamme sono divampate da un frigorifero. L’uomo era stato soccorso dai Vigili del Fuoco e i sanitari del 118 ma nel trasporto in ospedale ha perso la vita.

Marigliano, incendio ad un frigorifero: morto 82enne

Ieri mattina è divampato un rogo a via XI settembre n.32 in una palazzina a due piani. Ad intervenire prontamente per scongiurare il peggio sono stati i vigili del fuoco. Le fiamme sembrano essere state causate da un corto circuito. Purtroppo un uomo di 82 anni, al primo piano e rinvenuto tramortito probabilmente per le esalazioni del fumo, è deceduto nel trasporto in ospedale. Tratta in salvo la moglie 81enne e il loro figlio 54enne che abita al piano superiore.

La dinamica

Erano più o meno le 5 di ieri mattina quando la palazzina di due piani, al civico 32 di via XI Settembre, è stata avvolta dal fumo e da un odore acre che ha reso l’aria irrespirabile. Ad accorgersi di quello che stava accadendo è stato Luigi Sepe, 54 anni, uno dei quattro figli dell’imprenditore, che abita al piano superiore dei genitori. Quando si è accorto del rogo provocato da un frigo in corto circuito ha allertato i pompieri. Una volta che i soccorsi sono arrivati sul posto, sono entrati nell’appartamento occupato da Giulio Sepe e da Elvira Stellato, sua moglie, hanno trovato l’imprenditore accasciato sul pavimento della cucina.

Probabilmente l’imprenditore era stato svegliato dal fumo e dalla puzza ed era accorso nella stanza in cui si trova il frigorifero nel tentativo di fare qualcosa. Non ci è riuscito: le esalazioni gli hanno fatto perdere coscienza e a nulla è servita la corsa verso l’ospedale di Nola. Sta bene, per fortuna, Elvira, la compagna di una vita: 81 anni, è stata messa in salvo e non corre pericoli.

Chi era la vittima Angelo Sepe

“Sei stato un uomo che è partito dal nulla, con le tue sole forze, con il sostegno di una moglie devota e la tua intraprendenza hai creato una azienda di cui essere orgogliosi”, sono queste le parole piene di commozione di Patrizia, avvocato, scritte dopo la morte del padre.

Una notizia che ha sconvolto un’intera comunità. Angelo Sepe, per tutti Giulio, è rimasto vittima di un incendio divampato nella propria abitazione, probabilmente la causa è un corto circuito ad un elettrodomestico. Fondatore del “Caffe Vesuvio”, azienda fondata nel 1960, aveva 82 anni e secondo le prime analisi del medico legale l’anziano sarebbe morto soffocato dal fumo.

Francesco, il più grande, ha la voce rotta dalla commozione ma non per questo rinuncia a ricordare nonno: “Persona semplice ed umile. Era un tifosissimo del Napoli, ai tempi di Maradona non si è perso una partita. Amava tanto il mare e non ha mai rinunciato, nonostante l’età, a tenersi in forma. Una forza della natura, un esempio per tutti noi. Ha vissuto con grande intensità, fronteggiando con fierezza e grande coraggio ogni momento. La sua umiltà, la sua caparbietà e la sua dignità che ha mostrato quotidianamente resteranno indelebili nelle nostri menti e nei nostri cuori”.

L’ultimo saluto

L’ultimo saluto è previsto per oggi alle ore 15: dalla camera ardente allestita nell’azienda «Caffè Vesuvio», la salma sarà portata nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie dove si celebreranno i funerali.

 

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