Angela, una bimba di Napoli, perde una gamba a soli 6 anni. La sua vita (insieme a quella della sua famiglia) è cambiata circa dieci mesi fa, all’improvviso. L’appello oggi che lancia la mamma: “Aiutatemi a farla ballare”.
Angela, una bimba di Napoli perde una gamba: la storia
La storia arriva da Napoli. Tutto è iniziato circa 10 mesi fa: era una giornata di festa e tutti i parenti erano riuniti in un locale a Posillipo per una comunione. Nel corso dei festeggiamenti, però, la bimba si appoggia su un bancone nel tentativo di recuperare un palloncino. Una lastra non fissata bene le cade su una gamba riportandole ferite permanenti (un grave trauma da schiacciamento che le è costata l’amputazione).
Qui comincia il calvario di Angela e la famiglia. Costretta all’amputazione per salvarle la vita. Oggi la mamma casalinga e il papà, commerciante di un negozio di piccole dimensioni, si trovano ad affrontare una situazione difficilissima insieme ai tre figli. Anche dal punto di vista economico, già precario, la bambino oggi di 7 anni dovrà cambiare più di 30 protesi fino ai suoi 21 anni.
La mamma ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno spiega: “A volte le mostro le foto di Bebe Vio, o della modella Nina Rima. Cerco di darle coraggio, di spiegarle che potrà avere lo stesso una vita bella, ma per lei, naturalmente, è tutto ancora troppo difficile da affrontare. Per lei, ma anche per noi. Quando mi guarda con gli occhioni grandi e mi chiede mamma perché proprio a me è complicato trovare le parole giuste. Ma per fortuna è viva. E piano piano troveremo il modo di superare tutto”.
La solidarietà
Piena solidarietà da parte dell’Assessore alle politiche sociali di Napoli Luca Trapanese, che su Facebook ha raccontato la storia della piccola condividendo il link della raccolta fondi: “La bambina fa fisioterapia tre volta alla settimana e quattro incontri al mese di supporto psicologico. Andava a scuola di danza e le piaceva molto anche nuotare. Ma per poter fare sport Angela avrà bisogno di protesi di tipo diverso, e noi non siamo in grado, da soli, di sostenere questa spesa, per questo abbiamo avviato una raccolta fondi”.
