Cronaca

Alessandro D’Antuono, è morto il 13enne di Pompei affetto dalla malattia di Batten

Alessandro D’Antuono, il ragazzino di 13 anni di Pompei affetto dalla malattia di Batten non ce l’ha fatta: è morto dopo una vita di sofferenza. La madre morta prematuramente, ad assisterlo c’era solo il padre: è stato proprio lui a dare la triste notizia. Lo riporta Il Mattino.

Pompei, alessandro D’Antuono è morto: era affetto dalla malattia di Batten

Cari amici, il mio amatissimo e dolcissimo Alessandro ha smesso di soffrire… ci ha lasciati ed è volato in cielo per essere accolto tra le braccia della sua cara mamma Domenica”, queste le parole strappalatrice di Domenico D’Antuono, insegnate e padre coraggio, per anni si è preso cura da solo di Alessandro, il ragazzo di 13 anni affetto da una forma severa della malattia di Batten. Il piccolo aveva bisogno di assistenza 24 ore su 24 e la sua camera era diventata una terapia intensiva, era tracheostomizzato e ventilato no stop.

Tenace e coraggioso, ha combattuto per anni affinché l’Asl concedesse al suo secondogenito più ore di assistenza. Il suo appello per fortuna è stato ascoltato dal direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo. Negli ultimi tempi però il piccolo ha avuto delle complicazioni ed era stato trasferito a Roma con sempre il suo papà a tenergli la mano. Oggi Alessandro ha finalmente smesso di soffrire e Mimmo ha voluto affidare una lettera davvero straziante.

La lettera

“Ora piango – ha scritto – ma vi assicuro che è un pianto di gioia…io, che in tutti questi anni, ho assistito a tutta la sua indicibile sofferenza,… non posso che gioire. Sono sicuro che il Signore lo accoglierà come accoglie i puri di cuore, e gli darà finalmente la possibilità di tornare a correre felice e sorridente come aveva sempre fatto nei suoi primi anni di vita. Detto ciò, esorto anche voi tutti a gioirne. Personalmente posso dirvi che Alessandro, mi ha insegnato quanto possa essere grande e immensa la forza dell’amore, testimonianza ne è il fatto che anche nella sua grande sofferenza mi ha sempre ripagato regalandomi tanti meravigliosi sorrisi.

Tante volte, in questi anni tanto difficili mi sono chiesto che senso avesse la vita di Alessandro, e tante volte, preso dallo sconforto, non ho saputo darmi una risposta. Solo alla fine, mi sono reso conto che poteva essere in un certo qual senso paragonata a quella di un martire, il cui compito è stato quello di dare la possibilità a tutti coloro che lo hanno vissuto o comunque conosciuto, di poter migliorare la propria di vita. Un esempio immenso“.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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