Inchiesta

Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Qualiano | La storia e i protagonisti, il clan D’Alterio-Pianese

Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Qualiano? L’organizzazione criminale più potente del mondo è la camorra. A dichiararlo è la Dia, il Reparto di Investigazione di massimo livello, la cui relazione 2023 aggiornata è stata di recente pubblicata dal Ministero dell’Interno. Le indagini svolte su oltre 200 famiglie di camorra hanno permesso di identificare migliaia di affiliati operanti in Campania, in altre regioni italiane e nazioni. Inoltre, la camorra, presente in diversi continenti, fattura annualmente centinaia di migliaia di milioni di euro. Il resoconto che segue riguarda il più potente clan di Qualiano, il clan D’Alterio-Pianese.

Camorra: il clan più potente della zona di Qualiano, il clan D’Alterio-Pianese, la storia

Il clan D’Alterio-Pianese venne fondato tra gli anni ‘90 e gli anni 2000 da Nicola Pianese, detto ‘o mussuto e da sua moglie Raffaella D’Alterio detta ‘a miciona. Altri ruoli apicali nel gruppo erano ricoperti dai familiari di entrambi, come la figlia Costanza, Caterina, Nicola Raffaele Pianese, dal fratello de ‘a miciona, Bruno D’Alterio e dalla “luogotenente”, Fortuna Iovinelli, detta ‘a masculona. Un esercito di affiliati, formato da esperti killer e faccendieri, fortemente legati ad entrambe le famiglie, completava l’organico dell’organizzazione criminale. Agguati, ricatti, tangenti, corruzione e atti di brutale violenza, facevano parte della giornata tipo del clan.

Raffaella D'Alterio
Raffaella D’Alterio

L’inizio della “carriera criminale” di Nicola Pianese

Il dominio di Nicola Pianese, sul territorio di Qualiano, iniziò molti anni fa. Dopo aver per lungo tempo militato nella Nco de ‘o Professore vesuviano, come luogotenente di Pietro Nappo, successivamente l’omicidio di quest’ultimo, Nicola Pianese, decise di formare un proprio clan. Dopodiché, decise di passare alla fazione opposta, ossia, alla Fratellanza napoletana e, con questa, strinse un’alleanza, in particolare con il clan Mallardo di Giugliano, del quale divenne il capo zona a Qualiano.

Nicola Pianese, divenuto referente del clan Mallardo a Qualiano, iniziò a gestire il contrabbando di sigarette, un grosso giro d’affari a quel tempo. Nicola Pianese, a seguito di una custodia cautelare emessa nei suoi confronti, per il reato di associazione per delinquere ed estorsione aggravata, finì in carcere, giovedì 28 maggio 1998. Il coraggio di alcuni imprenditori e commercianti di Qualiano riuscì a portare dietro le sbarre anche tre estorsori che avevano messo in ginocchio il paese, attraverso un’attività criminale che durava ormai da decenni. I tre “esattori”, imponevano il pizzo a qualsiasi attività, anche a proprietari di piccoli negozi che erano entrati ormai nel vortice e che ripetutamente venivano terrorizzati. In seguito, altre vicende giudiziarie, colpirono ‘o mussuto.

Le diverse caratteristiche delle mafie: la camorra, boss e lady boss

A differenza di tutte le altre mafie, una peculiarità della camorra è che nella catena di comando, le donne, molto spesso, sono al vertice, boss a tutti gli effetti. Per svariati motivi e non di rado, nei clan di camorra, le donne ricoprono ruoli attivi, sia manageriali che militari, a pieni poteri. Prendono decisioni importanti, fanno alleanze, gestiscono affari e decretano omicidi. Operano in prima persona, nelle trattative, nelle riscossioni delle tangenti, nelle “stese” e negli agguati, come killer.

Qualiano maxi blitz delle Forze dell'Ordine nei confronti del clan D'Alterio-Pianese
Qualiano maxi blitz delle Forze dell’Ordine nei confronti del clan D’Alterio-Pianese

Clan D’Alterio-Pianese, il passaggio del comando: la lady boss, Raffaella D’Alterio

Successivamente all’arresto di Nicola Pianese, il comando del clan D’Alterio-Pianese, passò nelle mani di Raffaella D’Alterio, di sua figlia Costanza e di Fortuna Iovinelli. Le tre lady boss, guidavano il gruppo prendendo tutte le decisioni. Come gestire il traffico di sostanze stupefacenti e delle armi, sceglievano i capi zona delle piazze di spaccio, i contabili, i faccendieri da infiltrare nelle amministrazioni pubbliche, le somme delle estorsioni e le percentuali da imporre sui lavori pubblici.

Raffaella D’Alterio era anche “figlia d’arte”, in quanto suo padre era stato a sua volta un boss. Infine, Raffaella D’Alterio, figurava nell’elenco delle 10 donne più pericolose al mondo. Raffaella D’Alterio, nacque da un boss, divenne la moglie di un boss e giunse a capeggiare un clan che fatturava milioni di euro al mese, pronta a tutto pur di controllare il territorio di Qualiano in modo militare e capillare.

Nicola Pianese, Raffaella D’Alterio: marito e moglie, tradimenti e vendette

Nel 2006 Nicola Pianese venne rilasciato e rivendicò il suo posto da capoclan. Ma ebbe inizio una spietata faida, sia per ragioni personali, che per ragioni di affari del clan. Nicola Pianese contestava la condotta della moglie, Raffaella D’Alterio, nella gestione degli affari, e una sua presunta relazione con Pasquale Russo, detto ‘o Cartunaro. Inoltre ‘o mussuto sospettava alcune somme di denaro sottratte ai Pianese. La frattura vide una fazione formata dai fedeli di Nicola Pianese, vicini alla figura di Paride De Rosa, contro altri elementi della famiglia Pianese, Raffaella D’Alterio e il fratello, Bruno D’Alterio.

Qualiano blitz degli Operatori dell'Arma dei Carabinieri
Qualiano blitz degli Operatori dell’Arma dei Carabinieri

L’agguato al boss Nicola Pianese

Non vennero confermati e accertati né mandanti né vomenti, ma Nicola Pianese, venne assassinato a Varcaturo, colpito da una decina di proiettili calibro 9×21. Nell’agguato venne ferito anche il suo autista Giuliano Quaranta. L’agguato avvenne in via Riparia a bordo di una Mercedes di proprietà di Giuliano Quaranta. Il boss Nicola Pianese, venne affiancato da dei killer davanti a una concessionaria di auto. Nicola Pianese e Giuliano Quaranta furono soccorsi da un’ambulanza del 118 al quale arrivò una segnalazione anonima. Il capoclan, ‘o mussuto, spirò appena arrivò in ospedale. Il suo guardaspalle, fu ferito al torace, ma sopravvisse.

L’agguato alla lady boss Raffaella D’Alterio

Anche Raffaella D’Alterio fu vittima di un agguato. Mentre si trovava in compagnia del figlio, venne ferita ad una spalla da alcuni colpi di pistola mentre si accingeva a salire in auto in via di Vittorio. Raffaella D’Alterio, riuscì a sfuggire e a sopravvivere all’attentato dei killer, due uomini che indossavano caschi integrali, a bordo di una moto di grossa cilindrata.

Uno dei killer fu individuato, nella persona di Giuseppe Di Nardo, detto “Pucchi pucchi”, pregiudicato. Giuseppe Di Nardo era ritenuto affiliato proprio al clan D’Alterio-Pianese, di Qualiano. Il killer Pucchi pucchi venne condannato a 3 anni e 5 mesi di reclusione. Quell’episodio rientrava nell’ambito della faida tra i D’Alterio-Pianese e gli “scissionisti” dei De Rosa che insanguinò le strade di Qualiano nel primo decennio del 2000.

Qualiano
Qualiano

Nicola Pianese, prima di morire egli stesso in un agguato, stava da tempo tramando l’omicidio della moglie, Raffaella D’Alterio, con la tecnica dello scioglimento nell’acido. Ma, a seguito della morte di Nicola Pianese, ‘a miciona, per screditare la posizione dei De Rosa, vicini a ‘o mussuto, attribuì a loro l’omicidio del capoclan

Nacque così una guerra per la conquista del territorio di Qualiano, che innescò un vortice di omicidi e vendette trasversali. Il clan De Rosa organizzò l’omicidio di due persone influenti nel clan D’Alterio-Pianese, Pasquale Russo e Armando Alderio, conquistando Qualiano nella gestione degli affari illeciti. Ma solo provvisoriamente, perché la risposta della lady boss ‘a miciona, non si fece attendere e nel 2008 eliminò due degli elementi più pericolosi del clan De Rosa, Carmine Starace e Antonio Sarappa.

Gli interventi delle Interforze dello Stato contro il clan D’Alterio-Pianese

In breve tempo il potere tornò nelle mani del clan D’Alterio-Pianese, sino a quando nel 2012, in una retata degli Operatori dell’ Arma dei Carabinieri furono arrestati 67 affiliati al clan. Vennero sequestrati beni per 10 milioni di euro, 7 società, 8 appartamenti, 87 tra auto e moto, e 35 conti correnti bancari. Tra i beni sequestrati c’era anche una Ferrari 360 Modena con tanto di targa d’oro che la figlia Costanza Pianese aveva regalato al fidanzato. Solo la targa era costata 3.500 euro.

Qualiano
Qualiano

Tra gli altri oggetti di lusso, una pelliccia di visone dello stilista John Galliano, attribuibili alle lady boss del clan D’Alterio. Costanza Pianese, però, non si limitava solo a spendere i soldi dei proventi delle attività illecite del clan. Era lei a occuparsi in prima persona delle estorsioni, ritirando il denaro negli esercizi commerciali. Una personalità forte, al pari di quella di mamma, ‘a miciona e delle altre lady camorra del clan. Tutto girava intorno a loro, potevano decidere chi doveva vivere e chi doveva morire, e sceglievano con chi e quando fare affari. Una vita lussuosa quella della famiglia D’Alterio-Pianese che al civico 33 di via Giuseppe Di Vittorio a Qualiano, costruì la sua sontuosa roccaforte. Un’abitazione in pietra viva, protetta da un imponente cancello.

La lady boss Raffaella D’Alterio gestiva un vero e proprio impero

La Dda di Napoli, documentò alleanze dei D’Alterio-Pianese con i clan Mallardo di Giugliano, il clan Bidognetti e dei Schiavone di Casal di Principe. Inoltre, fece luce sulle dinamiche che originarono contrasti all’interno del clan D’Alterio-Pianese per il controllo di estorsioni, per le rapine ai danni di imprenditori, per lo spaccio di droga e di banconote false. Il blitz che assestò un duro colpo al clan D’Alterio-Pianese, non fece scattare le manette solo per Raffaella D’Alterio, ma fece finire in carcere la sua convivente, Fortuna Iovinelli e i figli, Costanza, Caterina e Nicola Raffaele Pianese, tutti accusati di associazione camorristica e a delinquere, spaccio di droga, estorsione, detenzione illegale di armi, ricettazione e spendita di banconote false.

Qualiano quartiere popolare
Qualiano quartiere popolare

I fatti di camorra che hanno ispirato libri, film e serie Tv

I fatti reali di camorra hanno ispirato e ispirano libri, film e serie Tv. La storia del clan D’Alterio-Pianese, come tanti altri clan, ha prestato i propri protagonisti alle fiction, dando origine a personaggi come la Scianel, interpretata dall’attrice Cristina Donadio, nella fortunata serie Tv “Gomorra”, tratta dal libro bestseller di Roberto Saviano, che ha avuto successo a livello internazionale. Nella fiction, “Gomorra”, il personaggio di Scianel, è una lady boss, violenta, calcolatrice, fredda e spietata. Personaggio, Scianel, molto simile alla lady boss Raffaella D’Alterio della realtà.

Cristina Donadio - l'attrice che interpreta Scianel nella serie Tv di Gomorra
Cristina Donadio – l’attrice che interpreta Scianel nella serie Tv di Gomorra

Relazione Dia

Secondo il quadro restituito dalle indagini sui clan di camorra, contenuti nella relazione della Dia, aggiornata al 2023 e pubblicata dal Ministero dell’Interno, a Qualiano il clan di camorra egemone è il clan D’Alterio-Pianese. A seguito di operazioni di contrasto al crimine organizzato, da parte delle Interforze dello Stato, nei confronti del gruppo D’Alterio-Pianese, quest’ultimo ha subito un significativo ridimensionamento.

Dalle indagini, però, risulta anche che il potente clan Mallardo di Giugliano, sia intervenuto a sostegno dei propri referenti, D’Alterio-Pianese, sul territorio di Qualiano, per ripristinare equilibri e controllo. Anche se la Dia, diretta dalla Dda di Napoli, abbia assestato durissimi colpi al clan D’Alterio-Pianese, quest’ultimo ha comunque dimostrato una notevole capacità di rigenerazione. Attraverso l’arresto dei capi clan, di diversi altri soggetti apicali e affiliati, e nonostante i sequestri di immobili, di beni, attività commerciali e società, di certo, al gruppo sono stati inflitti notevoli danni.

Qualiano operazione Dia
Qualiano operazione Dia

Ma la rete di contatti e alleati, che nel tempo è stata realizzata e consolidata dal clan D’Alterio-Pianese, ha permesso al gruppo un costante sostegno da parte dei loro partner, per rinnovare l’organico e rimediare ai danni subiti, economici e militari. Sono state accertate relazioni con imprenditori, stretti rapporti con soggetti politici e funzionari corrotti e legati al clan, appartenenti alle piú alte cariche istituzionali, nonché collegamenti con funzionari delle Forze dell’Ordine e dei palazzi di giustizia. Il clan D’Alterio-Pianese è riuscito a creare un organico e un Sistema, che gli permette, non solo di guadagnare migliaia di milioni di euro annui, ma anche di influenzare e controllare, pubbliche amministrazioni, lavori pubblici e pilotare scelte politiche, mantenendo un totale controllo sul territorio del comune di Qualiano.

Il clan D’Alterio-Pianese, oggi

Molti dei capi fondatori del clan D’Alterio-Pianese sono morti, o sono in carcere. L’intervento del clan Mallardo di Giugliano, però, ha dato un’enorme aiuto nel ripristino degli equilibri criminali a Qualiano. Il clan Mallardo ha sostenuto e collaborato alla creazione di una nuova generazione di ras, di nuove leve, di paranze e “pisciazzielli” per le stese e lo spaccio nelle piazze.

Dia
Dia

Ha rimesso in attività i capi piazza, richiamato alle armi gli storici e fedeli affiliati del clan D’Alterio-Pianese, i più navigati, i killer più esperti, i faccendieri e i “colletti bianchi”, per riciclare i proventi illeciti e rimettere in moto la macchina dei soldi, quella delle migliaia di milioni di euro. Ha rinnovato le attività di infiltrazione nell’amministrazione pubblica, l’inquinamento di affari, dei progetti pubblici, tutte attività dalle quali il clan Mallardo percepisce comunque percentuali e guadagni.

Al clan Mallardo di Giugliano servono dei referenti sul territorio di Qualiano, al clan D’Alterio-Pianese servono alleati forti come il clan Mallardo, per scambi, protezione e affari. Il risultato, è il riassetto del gruppo e il ripristino di tutte le attività illecite, con il ritorno ai guadagni di centinaia di milioni di euro e il totale controllo, manageriale, strategico, politico e militare del territorio di Qualiano. Con tali alleati, abilità di rigenerazione e di controllo, il clan più potente di Qualiano, è il clan D’Alterio-Pianese.

Giuseppe De Micco

Giuseppe De Micco è un giornalista di inchiesta. Si occupa soprattutto di criminalità organizzata in Campania

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