Cronaca

Rete da pesca killer alla Gaiola: interviene la Guardia di Finanza

Una rete da pesca di oltre 450 metri è stata rimossa dall’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola dallo staff del Parco, supportato dalla motovedetta della Guardia di Finanza. La rete, un tremaglio di oltre 450 metri, era stata calata alle 5 del mattino all’interno della zona di riserva integrale del Parco dalla tavola di mare nella baia di Trentaremi fino alle Isole della Gaiola.

Rete da pesca killer alla Gaiola: interviene la Guardia di Finanza

Grazie al sofisticato sistema di videosorveglianza marina del Parco sono stati registrati prima dell’alba movimenti sospetti di un imbarcazione sotto costa a luci spente. Successivamente gli esperti subacquei del parco hanno effettuato un’attività di perlustrazione dei fondali nella zona dove era stata osservata aggirarsi l’imbarcazione durante la notte, scoprendo la lunga rete abusiva filata in mare poche ore prima. Avvertite le forze dell’ordine si è proceduto al recupero a mano dell’attrezzo da pesca illegale.

Le operazioni di rimozione sono durate 2 ore e al termine la rete è stata consegnata alla motovedetta della Guardia di Finanza prontamente giunta sul posto. La rete aveva avuto poco tempo per pescare e quasi tutti gli organismi marini rimasti intrappolati erano ancora vivi e sono stati liberati uno ad uno dalle strette maglie in cui erano avviluppati. Triglie, tordi, scorfani, ma anche stelle marine e crostacei, hanno ritrovato la libertà.

Redazione L'Occhio di Napoli

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