Cronaca

Napoli, sulle spiagge pubbliche controllori del Comune per distanze e mascherine

Nei prossimi giorni palazzo San Giacomo metterà in campo delle squadre di addetti, attraverso una convenzione per i progetti di utilità sociale, rivolta ai disoccupati

Sulle spiagge pubbliche di Napoli arrivano i controllori del Comune per verificare il rispetto delle distanze tra gli ombrelloni e richiamare i bagnanti ad indossare le mascherine anti-Covid.

Sulle spiagge pubbliche di Napoli arrivano i controllori del Comune

Come riporta “Fanpage”, nei prossimi giorni palazzo San Giacomo metterà in campo delle squadre di addetti, attraverso una convenzione per i progetti di utilità sociale, rivolta ai disoccupati. “In questi giorni, spiega l’assessore al Lavoro, Giovanni Pagano, si stanno ultimando le visite mediche e si stanno stipulando le assicurazioni contro gli infortuni”.

L’idea è di avere due operatori per ogni spiaggia. Ogni arenile pubblico avrà un piano anti-Covid da rispettare, con il numero massimo di persone che potranno accedervi contemporaneamente. I controlli anti-assembramenti saranno eseguiti anche dalle forze dell’ordine.

Riapre la spiaggia pubblica di Bagnoli

Tra gli altri obiettivi del Comune c’è quello della riapertura della spiaggia libera di Bagnoli, che si trova vicino al Pontile. Anche in questo caso saranno utilizzati gli operatori reclutati attraverso i progetti di utilità sociale, che andranno in supporto ai dipendenti del Servizio Mare che già si occupano di custodire il Pontile, grazie a loro aperto fino alle 21,30. Soltanto per le spiagge della Gaiola e del Lido delle Monache-Lido Sirena sono stati previsti dei sistemi di prenotazione online.

Il Comune pagherà 580 euro al mese ai disoccupati per dare una mano contro gli assembramenti sulle spiagge. Gli operatori andranno a potenziare le “attività di prevenzione e contrasto al contagio Covid19”. È previsto un impegno di 20 ore settimanali, fino a un massimo di 80 ore mensili, per 6 mesi. Un progetto molto simile a quello degli Apu (Attività di Pubblica Utilità) della Regione Campania, oggi scaduto, ma questa volta finanziato con i fondi del Comune di Napoli, attraverso la delibera di giunta, numero 39.

Fonte: Fanpage

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