Cronaca

Trasporti, Pascale: “Mezzi pubblici più sicuri con la polizia municipale”

NAPOLI. Una collaborazione tra Anm e Polizia municipale di Napoli: è questo il fulcro del progetto Linea sicura. Ed è anche questo uno degli obiettivi che fissa Nicola Pascale, da un mese amministratore unico dell’azienda dei trasporti del Comune di Napoli.

“Linea sicura”, la collaborazione tra Anm e polizia locale

L’iniziativa «Linea sicura» nata nel 2015 con gruppi di controllo misti tra verificatori Anm e agenti della Polizia municipale ha registrato «ottimi risultati», spiega Pascale al quotidiano Il Mattino: «A fronte di un investimento di circa 40mila euro da parte dell’azienda abbiamo registrato un incremento della vendita dei titoli di viaggio su specifiche linee dei bus di circa 200mila euro, con l’annullamento degli episodi di aggressioni».

Un’altra strada da percorrere, secondo Pascale, è «individuare dei punti fissi delle forze dell’ordine all’interno di stazioni nevralgiche della metropolitana, così come avviene già con la Polfer nelle stazioni ferroviarie. D’altra parte – sottolinea Pascale – i numeri registrati da alcune stazioni della Linea 1 della metropolitana di Napoli sono confrontabili con quelli che fa Ferrovie in molte stazioni, magari non Termini o Garibaldi, ma con quelle ‘medie’».

Pascale cita in particolare il caso delle stazioni cosiddette «dell’arte», tra le quali spicca quella di Toledo, «che hanno anche un appeal turistico. In un anno registriamo l’ingresso di 170mila turisti che vanno a visitare la stazione senza viaggiare sui treni. Le stazioni non sono quindi frequentate solo dal viaggiatore o per lo spostamento sistematico, ma c’è anche tanta gente che va a vederle perchè sono belle. Bisogna non solo assecondare questo fenomeno, ma anche sostenerlo garantendo la sicurezza».

«Abbiamo anche diversi locali da mettere a disposizione. La realizzazione di posti fissi di polizia può essere un’altra cosa sulla quale lavorare, ma chiaramente impatta sull’organizzazione delle forze dell’ordine e non è semplice da realizzare». Infine Pascale lancia un’altra idea, sulla quale però spiega che «bisognerebbe ragionare in sede Asstra», associazione datoriale nazionale delle aziende di trasporto pubblico locale sia di proprietà degli enti locali che private: «Riconoscere – spiega – la qualifica di polizia amministrativa anche al personale conducente. Sarebbe una prima forma di tutela, anche se di per sé non può garantire che non venga aggredito o che avvengano eventi incresciosi. Essere anche agente di polizia amministrativa garantirebbe però una perseguibilità dell’aggressore molto più efficace in termini di sanzioni. Ho già fatto un primo approfondimento per capire quali possono essere i riflessi anche dal punto di vista della tutela del personale e della tipologia di attività che svolgono, è un tema da approfondire», conclude Pascale.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio