Cronaca

Whirlpool, chiusura Napoli: prime lettere licenziamento per operai

Domani alle 9 si terrà un'assembleaWhirlpool Napoli, prime lettere di licenziamento. Ancora valida l'offerta di un incentivo pari a 85.000 per tutti i lavoratori interessati

È arrivata la prima lettera di licenziamento ricevuta da un operaio dello stabilimento Whirlpool di Napoli. La lettera, secondo quanto riferiscono i lavoratori della fabbrica di via Argine, è stata consegnata a mano da un ufficiale giudiziario. La lettera fa riferimento alla procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda il 15 luglio e “confermata”.

L’azienda, a quanto spiegano dalla multinazionale, ha inoltre deciso di mantenere valida fino al 30 novembre l’offerta di un incentivo pari a 85.000 per tutti i lavoratori interessati o, in alternativa, la possibilità di mantenimento del posto di lavoro con il trasferimento presso il sito di Cassinetta di Biandronno.

Whirlpool Napoli, partono le lettere di licenziamento

Domani mattina alle 9 si terrà un’assemblea di tutti i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli. “La tracotanza di Whirlpool non ha limiti”, dichiarano in una nota congiunta Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico della Fiom, e Rosario Rappa, segretario generale Fiom Cgil Napoli. “La multinazionale, contravvenendo agli impegni presi – aggiungono – ha inviato oggi pomeriggio le prime lettere di licenziamento alle lavoratrici e ai lavoratori dello stabilimento partenopeo di via Argine. Questo ennesimo atto di arroganza arriva proprio mentre aspettiamo la sentenza del Tribunale di Napoli che dovrà decidere sul ricorso presentato da Fim, Fiom e Uilm sulla condotta antisindacale della multinazionale americana. A dimostrazione del fatto che Whirlpool, oltre a fare carta straccia degli accordi sindacali siglati con il Governo, non rispetta neanche la magistratura italiana”.

A giorni il Governo dovrà convocarci con i ministri al Lavoro e dello Sviluppo economico che dovranno assumersi la responsabilità di costruire un percorso per dare continuità occupazionale alle lavoratrici e ai lavoratori di Napoli. Un percorso che scongiuri i licenziamenti, che per noi sono inaccettabili. La lotta proseguirà fino a quando lo stabilimento di via Argine non riprenderà a produrre. Non abbandoneremo mai le lavoratrici e i lavoratori“, concludono Tibaldi e Rappa.

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