Cronaca

Coronavirus Napoli: ecco i focolai tra ospizi, ospedali e ipermercati

Coronavirus, sono diversi i focolai esposi nel Napoletano tra ospizi, ospedali e ipermercati.  In provincia sono stati eseguiti circa 15mila tamponi, 1.170 i positivi, 117 i morti.

Coronavirus, i focolai a Napoli: l’Area Nord

Finora sono stati effettuati oltre 10mila tamponi, con 650 casi positivi al Covid-19 accertati e 43 decessi registrati da quando i contagi da pandemia globale si sono sviluppati nel territorio dell’Asl Napoli 2 Nord: un milione di abitanti che risiedono nei 33 Comuni dalla fascia costiera flegreo-giuglianese, compresa l’isola d’Ischia, fino alle zone interne di Afragola, Casoria, Frattamaggiore e Marano nell’hinterland nord-occidentale.

Ad Afragola e Casoria il picco di contagi sarebbe avvenuto soprattutto per la concentrazione di molte grandi fabbriche e ipermercati di generi alimentari rimasti aperti regolarmente come deciso dal governo, mentre sull’isola di Ischia i 64 casi totali nei Comuni isolani sarebbero stati provocati secondo le ipotesi degli epidemiologi dell’Azienda sanitaria dalla circostanza che molti dei residenti svolgono lavori legati al comparto marittimo e alle crociere in giro per il mondo.

Per colpa del divieto di assembramenti non rispettato o per il virus, è stato registrato un boom di contagi all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli e nelle residenze per anziani a Marano. In questo Comune attualmente si registrano, a ieri, 77 positivi al Covid-19 e un solo guarito: per lo più si tratta di anziani che si trovavano nelle case albergo e residenze per le terza età, oltre ad alcuni infermieri di quelle strutture.

Coronavirus, i focolai a Napoli: l’Area Sud

Cinquantasette comuni, 520 positivi, 74 decessi, 134 guariti. I numeri relativi ai 13 distretti dell’Asl Napoli 3 Sud passano attraverso i quasi cinquemila tamponi effettuati, (4.727) di cui 493 positivi dall’inizio della pandemia fino al 16 aprile. Un numero che solo ieri ha avuto un’impennata di 500 nuovi test per un allarme scoppiato nella Rsa Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana dove un anziano è risultato positivo e altri quattro sono ricoverati con quadri clinici da Covid.
Nell’area della Napoli 3 sono 112 le personale ospedalizzate, 286 i soggetti in terapia domiciliare. Tre i casi eccezionali: Torre del Greco, Sant’Anastasia e San Giorgio a Cremano, città popolose certo, ma anche epicentri di focolai inizialmente fuori controllo. Il primato è di Torre del Greco che conta 94 positivi, 45 guariti e una frenata di nuovi casi nelle ultime ore. Ma anche venti decessi, l’ultimo ieri, quello di una 66enne morta nell’ospedale di Caserta. D’altronde Torre del Greco fu tra le prime città a entrare nell’incubo coronavirus con il focolaio all’interno della scuola Don Bosco-D’Assisi e con quello sviluppatosi nella parrocchia di San Vincenzo a Postiglione dove l’8 marzo fu celebrata una messa che ha scatenato una serie di contagi tutti legati alla comunità.

Il dramma di Sant’Anastasia è legato alla casa di riposo Madonna dell’Arco dove su 52 ospiti ben 33 sono risultati positivi; 9 sono stati i decessi.  A Castellammare i contagi ruotano essenzialmente attorno all’ospedale San Leonardo dove sono 13 i sanitari contagiati tra i reparti di Medicina d’Urgenza e Pronto soccorso. Tra i 54 cittadini in isolamento, la maggior parte sono parenti o persone che sono entrate in contatto con medici o infermieri e che hanno portato il virus anche nei comuni circostanti, da Gragnano a Sant’Antonio Abate e fino alla Costiera sorrentina dove, tra Vico Equense e Massa Lubrense, si contano 36 positivi. Molti del quali, va annotato, legati al rientro di marittimi sbarcati dalle navi da crociera.

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