Cronaca

Fiat Fca, venerdì lo sciopero degli operai a Pomigliano: “La situazione è drammatica”

POMIGLIANO D’ARCO. “La situazione drammatica in cui versano in queste settimane gli stabilimenti FCA di tutta Italia conferma in maniera chiara come l’unico “piano industriale” che Marchionne ha in mente in Italia è quello dello smantellamento di gran parte degli impianti e della fuga “armi e bagagli” all’estero”, con queste parole gli operai autorganizzati di Si Cobas annunciano lo sciopero di venerdì 23 marzo fuori ai cancelli dello stabilimento Fiat di Pomigliano.

Fiat, sciopero a Pomigliano

“Dopo essersi assicurato il tanto agognato risanamento finanziario per l’intero gruppo Fiat-Chrysler sulla pelle degli operai – continua il comunicato, – grazie alla complicità dei sindacati firmatutto (FIM-UILM-UGL-FISMIC) e alla benevolenza dello Stato che gli ha garantito fiumi di denaro pubblico sotto forma di CIGS e Contratti di solidarietà, e dopo aver dichiarato ai quattro venti che nel 2018 sarebbe tornata la piena occupazione, ora che il 2018 è arrivato il quadro è quantomai chiaro”.

 

Secondo gli operai che manifesteranno venerdì, “l’obbiettivo di Marchionne è quello di usare il calo di vendite e la fine dei motori a diesel (e dei relativi incentivi statali) come alibi per nuovo pesantissimo piano di ristrutturazioni e licenziamenti su tutti gli stabilimenti FCA, portare a termine il disegno pianificato da anni di trasferire la produzione delle utilitarie in Polonia e in Serbia, dove il salario di un operaio è di 300 euro al mese, e concentrare la produzione di auto a gasolio negli Stati Uniti, lasciando in Italia solo qualche modello di lusso e poco più: non è un caso che già ora i motori innovativi prodotti dalla Magneti Marelli a Bari vengono poi montati sulle Chrysler in America”.

Poi un messaggio al Movimento cinque stelle: “Chi come i 5 stelle si appresta a governare forte del consenso ottenuto sul tema del “reddito di cittadinanza”, ora sia coerente e intraprenda una battaglia a tutto campo affinchè a fronte delle manovre di Marchionne venga in ogni caso garantito lo stipendio a salario pieno per tutti gli operai FCA”.

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