Inchiesta

Camorra a Napoli: le zone | Municipalità 2, via Chiaia

Secondo i dati restituiti dall’ultima relazione Dia 2023 i clan di camorra che si dividono le zone della Municipalità 2, via Chiaia, starebbero attraversando continue incursioni da parte dei clan di Secondigliano, che a quanto pare, vorrebbero espandere i propri affari e il proprio dominio nei quartieri storici.

Come una schiera di clan di camorra, ad esempio gli Elia “in rinascita”, i Frizziero, si contendono le zone di San Ferdinando della Municipalità 1, alcuni clan sarebbero coinvolti nella lotta della spartizione delle zone di via Chiaia della Municipalità 2, con scontri su due fronti con i clan di Secondigliano, ovvero clan della zona nord di Napoli, che bramano di mettere le mani sui cosiddetti “food” e i parcheggi abusivi.

Le strutture delle organizzazioni di camorra individuate dalla Dia, cioè i clan di camorra che operano in quelle aree differiscono con tutte le altre organizzazioni mafiose per come sono strutturate, ovvero, “uno vale uno”. Non c’è una piramide, ma il Sistema è a forma di ragnatela, indipendente, con la facoltà, a secondo degli interessi, di formare alleanze con ogni altra forma di mafia e criminalità e a nche in questo caso ne sono stati individuati i segni.

Il resoconto che segue riguarda la zona della Municipalità 2, Chiaia, Napoli e i clan di camorra che si spartiscono queste aree.

Camorra a Napoli: Municipalità 2, via Chiaia

Negli ultimi mesi c’è stato un crescendo di episodi criminali e sanguinosi, Agguati falliti, stese, aggressioni.

È facile capire cosa stia accadendo, la camorra di Secondigliano vuole con forza  e con metodi violenti e militari entrare nella città che conta, parliamo di Mergellina, un pezzo di Chiaia, spaccato cittadino in questi anni baciato dai grandi flussi di turismo e dal boom della ristorazione.

C’è un disegno sul quale  lavorano gli inquirenti: il gruppo del clan di Miano bloccato in cella il pomeriggio del 29 dicembre era spalleggiato dal clan Licciardi, per esercitare pressione sulla parte di Napoli che conta. Un pressing a colpi di agguati, che conviene ricostruire, alla luce di una visione finita al centro di un fascicolo della Dda di Napoli.

Agguato via Chiaia

La ricostruzione, il disegno criminale

Fine 2022 e inizio 2023, proviamo a mettere insieme alcuni episodi accaduti in questi mesi, tra agosto e novembre e tra novembre e dicembre, sempre tra i vicoli della cosiddetta Torretta, in zona Mergellina. Parliamo dell’agguato a carico di Massimo Laviano, alias “Terremoto”, un parente di Fausto Frizziero, a sua volta noto alle forze dell’ordine come esponente del crimine locale;

Appena un giorno prima, c’era stato un agguato nei confronti di un esponente di un presunto esponente della famiglia Cirella, in via Cucca, ma la pistola resta fortunatamente inceppata. Due colpi in pochi giorni, ad agosto, nella stessa zona, ma siamo solo alle battute iniziali. Momenti di tensione, ma si va avanti, la zona di Mergellina si popola di soggetti sconosciuti. Specie nei fine settimana, quando gli angoli della strada diventano presidio di parcheggiatori abusivi che non sono del quartiere, quando alcune panchine si trasformano in piazze di spaccio pronte all’uso. Qualcosa cambia, si arriva alla fine di novembre, quando si registra un altro episodio, l’agguato contro un esponente della famiglia Strazzullo, tornata decisamente in auge, secondo alcune informative della Polizia, nel controllo di affari sospetti nella zona di Mergellina.

Franco Eduardo Romano, 43 anni, è parente di Matteo Balzano, noto come esponente del gruppo “Abbasc Miano”, contrapposto ai Cifrone di ‘Ngopp Miano; e all’indomani dello smantellamento del clan Lo Russo e secondo l’inchiesta condotta dal pm Maria Sepe, sotto lo stretto coordinamento della procuratrice Rosa Volpe, si studiano le mosse e i colpi messi a segno in questi mesi.

Si comprende l’esistenza di un pressing mai registrato finora, capace di riportare la città ad un passato che sembrava archiviato e destinato agli annali, quelli di Miano, spalleggiati da altri clan di Secondigliano, puntano al boccone più ricco, a mettere le mani sulla Torretta. Troppi affari in questi anni, a ridosso dei vicoli di Mergellina. Un boom economico che non può essere lasciato a pochi soggetti, ma che deve essere controllato o condiviso da un altro pezzo di città, cresciuto all’ombra di ponti e arterie di periferia e delle stesse Vele di Scampia.

L’agguato di diverso tempo fa

Dinamiche maledettamente note. È lo stesso scenario di quanto avvenuto alla fine degli anni ‘90, quando l’Alleanza di Secondigliano piazzò i propri avamposti a Posillipo, ricorderete l’inchiesta “caffé camorra”, che aveva per oggetto le forniture e aveva il proprio radicamento anche tra i vicoli della Torretta. Una ricostruzione che consente di leggere episodi come le stese e gli agguati dimostrativi dello scorso autunno, in una sola logica, quella che spinge boss e madrine di Secondigliano a puntare sulla parte più dinamica dell’economia cittadina, oggi al centro di una straordinaria fioritura imprenditoriale. Non fosse altro che bisogna  strappare affari illeciti e apparentemente puliti, a una capillare rete di riciclatori e prestanome.

Via Chiaia Napoli
Via Chiaia Napoli

La relazione Dia

Partendo dalle indagini della Municipalità 1, San Ferdinando di Napoli e proseguendo con la Municipalità 2 di via Chiaia, iniziamo ad avere un quadro sempre più chiaro e completo e sarà sempre più cristallino.

La Dia grazie all’insieme di notizie raccolte e miscelate è riuscita a comprendere quali sono i clan di camorra operanti, le strutture, le capacità,  la loro dimensione, le zone nelle quali è più presente e quelle nelle quali ha bisogno di essere sostenuto da sotto gruppi e fiancheggiatori.

Per ogni zona si comprende il tipo di affare al quale mira e con quale altro clan necessita di allearsi e quale altro clan, invece, è antagonista ed è in conflitto.

In questo ultimo periodo l’incursione dei clan di Secondigliano ha restituito immediatamente un quadro di riposizionamento dei clan.

I clan di Secondigliano per permeare le aree controllate già dai clan di camorra presenti hanno dovuto sostenere loro fidati sottogruppi, di contro, i clan che si sono visti aggrediti nelle proprie zone si sono aggregati per immediatamente contrastare l’attacco.

Municipalità 2, via Chiaia oggi

Via Chiaia è attualmente contesa da diversi clan di camorra, sia della zona Municipalità 2, sia provenienti dalla zona nord di Napoli come i clan di Secondigliano.

Le Forze dello Stato hanno già dovuto fare fronte a diversi agguati e stese e si prevede una faida per il controllo delle fruttuose attività commerciali presenti in zona, che con la stagione estiva saranno sempre più “attraenti” sotto questo punto di vista.

Gli Organi di competenza hanno già comunicato un massiccio aumento dei controlli e di strategie per la prevenzione di atti violenti.

Giuseppe De Micco

Giuseppe De Micco è un giornalista di inchiesta. Si occupa soprattutto di criminalità organizzata in Campania

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