Economia

Le criptovalute sono davvero anonime?

Il valore di Bitcoin oggi riflette le aspettative degli investitori in un rialzo della criptovaluta. Infatti, dopo mesi di rosso, il mercato delle criptovalute sta rialzando la testa per la gioia degli investitori.

Oltre al prezzo, però, si sanno poche cose sulle reali proprietà di Bitcoin. Inoltre, ci sono ancora molte incomprensioni che fanno fatica ad abbandonare l’immaginario collettivo. Ad esempio, il fatto che Bitcoin, come le criptovalute, siano anonime e quindi possano essere utilizzate per scopi malevoli o criminali.

Ma è davvero così?

Bitcoin, come altre criptovalute, può fornire agli individui molta privacy. Tuttavia, data la trasparenza delle blockchain, è lo strumento meno indicato per chiunque voglia compiere dei crimini. Ma andiamo con ordine.

La privacy è un tema sempre più importante al giorno d’oggi, ed ancora di più all’interno del mondo finanziario digitale.

Nel mondo finanziario, la privacy consiste nella capacita di poter conservare le proprie informazioni e condividerle solo con chi si ha voglia o intenzione di condividerle. La privacy non è segretezza. La privacy è volontà.

Di quali dati si parla dunque? Questi dati possono includere il nome, l’indirizzo, le disponibilità patrimoniali, le scelte di investimento, e tanto altro ancora che si può facilmente intuire.

Rispetto ai sistemi finanziari tradizionali, le criptovalute offrono un livello di privacy superiore perché si basano su transazioni crittate e non associate ad una identità del mondo reale. Le transazioni in criptovalute sono generalmente pseudonime, e cioè non c’è una identità associata direttamente alla transazione.

Tuttavia, le transazioni vengono registrate su una blockchain pubblica ed accessibile a chiunque. Anche a chi voglia ficcare il naso negli affari di qualcuno. Tuttavia, l’identità dell’utente rimane da scoprire perchè, appunto, non si può intuire guardando la sola blockchain. Infatti, tutto ciò che si può vedere saranno dei numeri e dei saldi, ma non si può vedere alcun dato identificativo dell’individuo.

Inoltre, le criptovalute operano su reti decentralizzata, e cioè senza intermediari centrali come banche o istituzioni finanziarie al comando. Questo comporta che non c’è alcun ente centrale che monitora e analizza le transazioni che avvengono sulla rete. Ugualmente, non è necessario fornire informazioni personali per poter usare l’infrastruttura e ricevere/spendere criptomonete.

Un altro punto a favore delle criptovalute, è che molte di queste offrono opzioni avanzate di privacy, come ad esempio il mixing delle transazioni. Questo processo consiste nel mettere insieme molte transazioni di partenza in una singola transazione. Il risultato saranno tante transazioni in uscita che però non sono associabili ad uno specifico individuo ma ad una moltitudine. Per questo, sarà più difficile risalire ad uno specifico individuo con certezza.

Arrivati a questo punto sembrerebbe che le criptovalute siano lo strumento perfetto per chiunque voglia restare anonimo. Purtroppo, o per fortuna, così non è.

Bisogna sempre ricordare come, sebbene sia difficile associare le transazioni ad una identità, questo risultato non è impossibile. Anzi è molto facile e spesso sono proprio gli individui ad associarsi ad una transazione sulla blockchain. Un esempio?

Registrandosi con gli exchange bisogna fornire documenti identificativi. Nel momento in cui si ritirano le criptovalute sul proprio portafoglio, quella transazione verrà associata all’identità dell’individuo. Tutte le transazioni successive che partono dal portafoglio dell’individuo possono essere correlate all’individuo stesso. E così via.

La blockchain è trasparente ed ogni transazione registrata è visibile a tutti. Pertanto associando la propria identità ad una transazione, non c’è verso di cancellarla in una fase successiva se non con particolari operazioni anche molto complicate.

Esistono anche società di analisi che si occupano proprio di monitorare la blockchain per associare le identità degli individui con le transazioni. Infatti, grazie a delle sofisticate tecniche informatiche è possibile risalire all’identità degli individui che usano le criptovalute. Tuttavia, questo genere di analisi sono molto costose e vengono svolte solo in circostanze necessarie. Ad esempio con dei crimini effettuati con le criptovalute.

In conclusione, le criptovalute possono offrire molta privacy, ma vanno sapute usare con consapevolezza e capirne i limiti.

Redazione L'Occhio di Napoli

Redazione L'Occhio di Napoli: comunicati stampa, notizie flash, contributi esterni del giornale

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