Cronaca

Cutolo, la denuncia dell’avvocato: “Al 41 bis anche da morto”

Raffaele Cutolo, parte un esposto alla Procura di Parma da Gaetano Aufiero, avvocato difensore del boss della Nco morto lo scorso 17 febbraio

Parte un esposto dopo la morte di Raffaele Cutolo. Un esposto firmato dalla vedova Immacolata Iacone come spiegato da Gaetano Aufiero, avvocato difensore del boss della Nco morto lo scorso 17 febbraio.

L’esposto verrà inviato alla Procura di Parma “per fare piena luce sui funerali del mio assistito e per accertare se siano stati commessi abusi e reati per le incredibili e inumane modalità con le quali si sono svolti i funerali. Una cosa sono i reati, la pericolosità di un condannato. Un’altra è l’umana pietà che nella morte non si può negare a nessuno, in uno Stato democratico” ha spiegato Aufiero al Mattino.

Morte di Raffaele Cutolo, esposto alla Procura di Parma

L’esposto riporta i fatti sui quali si chiede chiarezza, dal decesso di Cutolo ai funerali. Morto nella tarda serata di mercoledì 17 febbraio nel centro clinico del penitenziario di Parma, la salma di Cutolo fu subito sequestrata da parte del pubblico ministero della procura parmense. Una decisione che ha impedito alla moglie, arrivata in Emilia Romagna la mattina dopo il decesso, di vedere la salma del marito.

L’accusa

“E qui accade una cosa incredibile – spiega il legale di Cutolo – perché nel provvedimento di dissequestro il magistrato aveva ordinato che né l’una né l’altra potevano avvicinarsi alla salma. Vietato porre sulla bara alcun oggetto, né corone, né fiori, o immagini sacre.

Un saluto a debita distanza e con la tassativa presenza delle forze dell’ordine, per appena cinque minuti. Misure abnormi e irragionevoli. Come può una persona priva di vita capire il senso di quest’ultima pena inflitta? Questa forma di 41 bis post mortem ha finito per colpire due donne innocenti, alle quali è stato tolto il diritto di piangere un loro caro”.

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