Cronaca

Musicista ucciso a Napoli, chi era Giovanni Battista Cutolo

Si chiamava Giovanni Battista Cutolo il giovane musicista ucciso a Napoli all’alba di giovedì 31 agosto. Il 24enne è stato ucciso con un colpo di pistola in piazza Municipio, nel cuore di Napoli. Una notizia che – inevitabilmente – ha sconvolto la città e gettato nello sconforto coloro che conoscevano la vittima.

Musicista ucciso a Napoli, la storia di Giovanni Battista Cutolo

Il 24enne era conosciuto per il suo talento nella musica: suonava, infatti, il corno nell’Orchestra Scarlatti Camera Young. Giovanni Battista Cutolo era incensurato e non aveva nessun legame con la criminalità organizzata.

Studiava al Conservatorio di San Pietro a Majella e nel 2020 aveva partecipato alla rassegna “Musica sotto le stelle” a Villa Pignatelli, insieme agli altri ragazzi di Scarlatti Winds. Col suo amato corno ha partecipato anche alla manifestazione “Napoli suona ancora”.

All’alba di giovedì 31 agosto il cadavere del 24enne è stato trovato nella centralissima piazza Municipio, all’incrocio con via Cristoforo Colombo. Un solo colpo di pistola ha ucciso Giovanni Battista sul cui decesso indagano gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, guidati da Alfredo Fabbrocini. L’omicidio sarebbe scaturito da una lite per il parcheggio di uno scooter che il 24enne avrebbe avuto con un’altra persona: un sospettato, che avrebbe 16 anni, sarebbe già stato individuato e portato in Questura per essere interrogato.

Il ricordo di Giovanni Battista Cutolo

Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi sui social nelle ore in seguito all’omicidio del 24enne. Tra questi, quello dell’Orchestra Filarmonica Campana: “Giovanbattista era stato con noi nell’ultima produzione dell’orchestra, era un giovane di grandi prospettive, formatosi e cresciuto nell’Orchestra Scarlatti Young. Ciao Giovanbattista, noi ti ricorderemo così, in orchestra con il tuo strumento a manifestare la tua sensibilità, la tua passione, il tuo lavoro. Ci stringiamo al dolore della famiglia e dei suoi cari, esprimendo le nostre più sentite condoglianze“.

Il dolore della direttrice della Nuova Orchestra Scarlatti

Beatrice Venezi, direttrice della Nuova Orchestra Scarlatti, ha commentato su Facebook l’omicidio di Giovanbattista Cutolo, il 24enne musicista della Scarlatti Young:

“Era un cornista di talento, lo sguardo limpido e sincero, appassionato e amoroso nei confronti del suo strumento, del vivere in orchestra, del fare parte di una comunità come quella della Scarlatti. Era un ragazzo sempre sorridente, educato e rispettoso nei confronti di tutti, del suo lavoro, della musica stessa. Non posso credere a quello che è successo, non posso credere nè tantomeno accettare che la nostra società precipiti ogni giorno sempre più nel degrado e nella barbarie, nel vuoto di doti morali e intellettuali, un vortice centripeto annichilente in cui non si conosce più nemmeno il valore sacro della vita. Cosa siamo diventati? Animali? No, questa è retorica; gli animali non uccidono per crudeltà, ma solo per necessità. Siamo feccia. Dove sono finite la solidarietà, l’empatia, il senso di comunità che contraddistingueva la nostra società italiana? Siamo l’ombra di noi stessi, zombies che vivono solo nella notte dell’umanità. Corpi vuoti senza anima. Come artisti ci mettiamo in gioco ogni giorno per portare la bellezza nella vita delle persone attraverso il linguaggio sublime della musica, i più alti valori umani a cui ispirarsi, per mostrare che un’altra via è possibile; ne abbiamo fatto la nostra missione e la nostra stessa vita. Giovanbattista ne aveva fatto la sua missione e la sua vita. L’esatto opposto dell’odio e della brutalità di cui è stato vittima. Fino a stamani credevo fermamente in questa missione, e che con la cultura e con l’amore che l’arte insegna si sarebbero potute sanare le ferite della nostra società. Per il momento mi rimangono soltanto un senso di frustrazione e di impotenza, ma anche rabbia, tanta, e un senso di giustizia che adesso vuole essere soddisfatto. Mi stringo nel dolore alla famiglia di Giovanbattista, certa che la musica degli angeli lo accompagni da adesso in avanti”.


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Franco Cutolo

Lo sfogo del padre

Il padre di Giovanni Battista è Franco Cutolo, 60enne, regista e scenografo teatrale. L’uomo ha affidato al Mattino il suo sfogo per l’omicidio del figlio: “La soluzione è una: togliere i figli alle famiglie malavitose. Altrimenti non ci sarà speranza per questa città. Mio figlio è morto e non so farmene una ragione. Non ci sono termini per definire la modalità in cui è stato ucciso: come mi hanno detto, colpito alle spalle con tre pallottole. Cosa mi aspetto? Anzitutto che la giustizia faccia il suo corso. Ma mio figlio non c’è più“.

Parla la madre di Giovanni Battista Cutolo

Intervistata dal Tgr Campania, la madre della vittima ha raccontato: “Mi hanno detto che un 16enne ha sparato a mio figlio, questa cosa io non la posso sopportare. Se a 16 anni esci di casa con un’arma funzionante, hai contezza del dramma che stai creando intorno a te. Quindi io faccio un appello a tutte le istituzioni. Bisogna assolutamente cambiare le leggi, l’idea che questo ragazzo abbia avuto davanti una persona che brutalmente gli ha sparato, è una roba che non si può accettare più”.

“Mio figlio era un ragazzo pieno di valori e talento culturale, poteva solo ottimizzare la società rimanendo in questo mondo. Lui portava avanti il bello, la musica, l’arte. Aiutava i suoi amici. E’ come se oggi avessero buttato una bomba sul Colosseo, questo non lo possiamo permettere più. Io per mio figlio mi farò a pezzi affinché questo ragazzo abbia la giusta pena. Napoli è fatta di tante Napoli e oggi si sono incontrate due Napoli che non si appartengono”.

Redazione L'Occhio di Napoli

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