Cronaca

Napoli, baby gang in azione a piazza Dante: 21enne picchiato da 6 ragazzi

Giovedì sera in piazza Dante, intorno alle 22,30, si è consumato l’ennesimo caso di aggressione da parte di una baby gang. Un giovane di soli 21 anni, figlio di un medico napoletano e di una signora russa, è stato picchiato da sei ragazzi.

Ragazzo picchiato da una baby gang

Calci, pugne e botte. Sei contro uno. Gli hanno procurato un trauma cranico, oltre a ferite, ematomi e contusioni, costringendolo alle cure ospedaliere. Una furia cieca che è pienamente rappresentativa della pericolosità sociale di alcuni gruppi di giovani violenti che si aggirano per le strade. Ringrazio Dio che sia vivo. Quando l’ho visto aveva dei segni sotto al collo come se lo avessero strangolato. E’ un miracolo che sia ancora qui con noi. Siamo di fronte ad un’assurdità, è inconcepibile che un ragazzo di 21 anni che esce a fare una passeggiata in piazza Dante torni a casa in queste condizioni”, afferma la madre del giovane picchiato da una baby gang, la signora Oksana.

L’aggressione di piazza Dante – aggiunge il consigliere dei Verdi, Borrelli – è l’ennesimo capitolo di un fenomeno che denunciamo da tempo. Delinquenti, teppisti e violenti si stanno impadronendo della città, in particolare del centro storico. Nascondersi dietro un dito è inutile e deleterio, occorre dire la verità: siamo di fronte ad un emergenza sicurezza. La violenza delle baby gang rappresenta un problema serio e molto grave. Come ha detto la mamma del ragazzo aggredito è assurdo che una persona esca di casa per una passeggiata e sia ridotto in quelle condizioni senza alcun motivo. Ricordiamo che piazza Dante è presidiata dai militari, ancora una volta la presenza dell’Esercito si rivela inefficace. Occorre investire sulle forze dell’ordine. Stiamo ancora aspettando i rinforzi promessi dal ministro dell’Interno Salvini. Il sottodimensionamento di polizia e carabinieri non permette di dare risposte efficaci ai fenomeni delinquenziali che interessano la città. Il tempo è scaduto, ora occorre trovare soluzioni”.

 

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