Napoli, chiesa seicentesca della Sapienza ridotta a discarica, LE FOTO
NAPOLI. Chiesa seicentesca della Sapienza ridotta a discarica. Nonostante il grande valore storico di queste chiese, il degrado presente è inconcepibile.
Napoli, chiesa seicentesca della Sapienza ridotta in stato di degrado
Il grande patrimonio napoletano, quello storico e artistico che fa’ riferimento alle chiese in questo caso, sembra venire a mancare. La chiesa seicentesca della Sapienza è ormai una discarica, chiusa ed abbandonata, posta nel degrado più totale. Definita anche patrimonio dell’Unesco grazie alla sua storia e all’arte che include al proprio interno, quella chiesa sembra ormai solo un ricordo.
Il restauro
Da anni si dice che alla chiesa della Sapienza servirebbe un restauro conservativo considerati i monumenti presenti nella struttura artisticamente ed architettonicamente deteriorati. Le motivazioni sono le infiltrazioni d’acqua e le dispersioni. Come se non bastasse, dopo anni che si è cercato di evitare i furti delle varie opere presenti nella chiesa, questa ora è diventata una vera e propria discarica.
I clochard
Sulle scale dell’ingresso sono ormai fissi dei clochard che mangiano, dormono e lasciano i loro rifiuti all’interno della chiesa, nonostante i cancelli sbarrino la strada ad eventuali visitatori. Dalla strada inoltre si sente anche l’ “odore” di urina e di altri bisogni che sono oltretutto visibili, insieme anche agli escrementi degli animali come i colombi che defecano in quei punti.
Le parole di Antonio Pariante
Antonio Pariante, presidente del comitato civico Santa Maria di Portosalvo ha così espresso il suo disappunto e i problemi di cui è afflitta la chiesa: «È una chiesa bellissima, ricca d’arte e di storia, che attende da anni le solite promesse di restauro e una degna riqualificazione, così come è ridotta da molti anni rappresenta l’oltraggio del patrimonio chiesastico napoletano. Rischia di scomparire una delle più belle chiese di Napoli e con essa tutte quelle testimonianze d’arte sacra che hanno caratterizzato per secoli la storia del capoluogo partenopeo».
«È da tempo che chiediamo di riaprire le chiese abbandonate e l’esigenza di realizzare un progetto di investimenti concreti per la promozione del turismo, attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico culturale che l’Unesco riconosce come patrimonio dell’Umanità».