Cronaca

Napoli, muore di epatite per una trasfusione sbagliata: dopo 30 anni arriva il risarcimento

Chiara Cucinella, rimasta vedova dopo che il marito si è morto di epatite per una trasfusione sbagliata, ha ottenuto il risarcimento dopo 30 anni.

Muore di epatite per una trasfusione sbagliata

È quanto ha stabilito il giudice della Sezione Lavoro del tribunale di Napoli Nord Chiara Cucinella nei confronti di un uomo di Carinaro, ammalatosi nel 1988 e deceduto nel 2013 ad 86 anni. L’uomo fu contagiato dalla moglie la quale a sua volta prese la malattia a seguito di una trasfusione da intervento chirurgico effettuato all’ospedale Cardarelli di Napoli e risalente a più di 30 anni fa.

La Commissione Medico Ospedaliera nel 2011 ha accertato il nesso tra la trasfusone e la malattia della donna ed il successivo contagio da rapporto per il coniuge. Due anni dopo il decesso dell’uomo venne avviato l’iter amministrativo, con il Ministero che però non riconobbe l’indennizzo una tantum previsto nel caso di morte da epatite.

La sentenza

Così la vedova ed i suoi familiari nel 2017 intrapresero la via giudiziaria che si è conclusa l’altro giorno con la sentenza che condanna il Ministero della Salute al risarcimento di oltre 70mila euro: accolta la linea processuale dettata dal legale di fiducia della famiglia del defunto, l’avvocato Maurizio Albachiara, titolare dell’omonimo studio ed esperto in casi di malasanità.

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