Cronaca

Il Comune di Napoli restituisce la statua di Maradona, è un caso

Il Comune di Napoli restituisce la statua in bronzo di Maradona che gli era stata regalata dallo scultore Domenico Sepe: ha un valore eccessivo ed è interessata da un’inchiesta, dunque va restituita. La giunta del sindaco Gaetano Manfredi ha deciso di rifiutare la donazione che fu accettata dall’ex amministrazione De Magistris.

Napoli, restituita la statua di Maradona

Lo scultore Domenico Sepe donò la statua in bronzo, alta 2 metri, in onore di Maradona al Comune di Napoli. Fu esposta per un solo giorno, il 25 novembre 2021, nel primo anniversario della scomparsa del campione argentino, morto l’anno prima a 60 anni.

Nonostante la pioggia, quel giorno numerosi appassionati di calcio sfidarono il maltempo per poterla ammirare e fotografare all’esterno dell’ex Stadio San Paolo. La sera stessa, però, l’opera fu smontata e portata in deposito, perché mancavano le autorizzazioni. Da allora, non è più tornata allo stadio, per il quale appunto era stata pensata e donata da Sepe.

Il comune di Napoli restituisce la statua “Valore troppo elevato”

Tra i motivi che hanno spinto la giunta Manfredi ad annullare la donazione c’è l’elevato valore della statua, oltre agli esiti di alcune indagini penali. Secondo il Comune di Napoli, “la donazione non è di valore modico, come da dichiarazione del donante, il valore dell’opera supera la già elevata somma di 30mila euro, costituente il costo dei soli materiali utilizzati”.

Dato l’elevato valore della scultura “il contratto di donazione è nullo per mancanza della forma dell’atto pubblico prescritta ad substanziam”. Per l’assessorato allo Sport “impercorribile la strada dell’accettazione della donazione”, perché potrebbe esporre il Comune “ad azione di riduzione e ad obbligo alimentare”.

Ciò significa che, il beneficiario di una donazione (il Comune di Napoli in questo caso) è tenuto, tra le altre cose, a versare gli alimenti al donante (Domenico Sepe) nel caso quest’ultimo abbia necessità.

La delusione di Domenico Sepe

La decisione del Comune è stata accolta con dispiacere dallo scultore Domenico Sepe, che in un’intervista a MattinaLive, su Canale 8 ha dichiarato: “Sono profondamente deluso e rammaricato per la decisione del Comune di Napoli di restituire la statua di Diego Armando Maradona e ciò che mi addolora è la modalità con cui è avvenuta. Non ho ricevuto comunicazioni scritte o verbali da parte dell’amministrazione. Poi, leggendo la delibera comunale ho scoperto di essere un ‘pezzente’. In realtà il mio era un dono alla città e ai napoletani. Mi sarei aspettato un dialogo diretto con il sindaco”.

Casalnuovo e Afragola scendono in campo per riscattare la statua

Se il Comune di Napoli non vuole più la statua, i comuni di Afragola e Casalnuovo sono pronti a scendere in campo per riscattare la statua dell’artista afragolese Domenico Sepe.

Il sindaco di Casalnuovo Massimo Pelliccia ha espresso subito la sua vicinanza all’artista: “Abbiamo fornito la nostra disponibilità ad acquistare la statua e ad istallarla nella nostra città. Maradona, patrimonio dell’umanità! Forza Domenico Sepe».

Segnali sono arrivati anche dal consiglio comunale di Afragola. Il consigliere d’opposizione Antonio Iazzetta ha proposto di istallare la statua nei pressi del “Luigi Moccia” dove il Pibe de Oro giocò un’amichevole con l’Afragolese.

Restituita per l’indagine

Interviene anche il sindaco di Napoli, Manfredi, chiarendo i motivi che hanno portato alla delibera di restituzione del dono: “Dobbiamo separare il rispetto per la memoria di Maradona da possibili zone d’ombra – ha detto il primo cittadino – Il Comune prenderà questa statua quando tutto sarà chiarito. Oggi la situazione non è chiara, abbiamo avuto comunicazioni e materiale dalla Procura e quindi necessariamente dobbiamo mantenere prudenza e dobbiamo aspettare che la magistratura faccia il suo corso. Quando tutto sarà chiaro, decideremo“.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio