Cronaca

Napoli, ricattata perché non manda foto spinte: il processo

Si è tenuta ieri, mercoledì 31 maggio, l’ultima udienza che vede coinvolto un minore di Napoli accusato di adescamento minorile. Il giovane, comparso al Tribunale dei minori di Napoli, deve rispondere anche di molestie e diffamazione a danno di una giovane ragazza.

Napoli, ricattata perché non manda foto spinte: il processo

In particolar modo, il minore avrebbe adescato su internet la giovane, anch’essa minorenne, inserendo il suo numero di cellulare in un gruppo whatsapp. Ha asserito di conoscerla e a quel punto ha iniziato a chiederle con insistenza foto del suo fondoschiena e del seno. Al rifiuto della ragazza, avrebbe iniziato a minacciarla, intimandole di diffondere altre immagini compromettenti di cui diceva di essere in possesso.

Poi avrebbe pubblicato il numero telefonico della giovane su un sito di incontri, con tanto di foto e il messaggio: “Chiamami per fissare prezzo”. Un “annuncio” che ha fatto partire numerose chiamate di disturbo da parte di ignoti.

Il processo

Il processo è durato un anno circa e ha portato alla confessione con scuse da parte del minore, che spiegava di trovarsi in un periodo difficile della sua vita durante il quale era particolarmente confuso sulle sue azioni e si lasciava trasportare da persone adulte mal intenzionate.

Redazione L'Occhio di Napoli

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