Cronaca

Napoli, pistola in faccia e rapina a mamma che accompagna i figli a scuola

NAPOLI. Pistola in faccia e rapina a mamma che accompagna i figli a scuola. È successo oggi nel quartiere Colli Aminei dove molti episodi di questo genere stanno avvenendo.

Napoli, pistola in faccia e rapina a mamma che accompagna i figli a scuola

Nuovo allarme sicurezza nel quartiere Colli Aminei. A finire nel mirino dei malviventi, stavolta, una mamma che stava accompagnando i suoi bambini a scuola. Intorno alle 8.30, a via Nicolardi – a poche centinaia di metri dalla scuola Cavour – due balordi a bordo di uno scooter hanno avvicinato l’auto su cui si trovava la donna intimandole di consegnare la borsa e la fede che portava al dito.

Il raid, che si è consumato in pochi istanti, è andato parzialmente a segno. Dopo aver consegnato l’anello, infatti, i rapinatori hanno tentato di strappare via la borsa che la malcapitata si accingeva a consegnare. Le cinghie della borsa sono rimaste incastrate nella portiera dell’auto, costringendo i malviventi ad allontanarsi per evitare di essere scoperti.


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Le parole della donna

«Sono stati due minuti terribili – spiega la signora Maria, vittima della rapina – che sembravano interminabili. I ladri hanno approfittato del traffico di via Nicolardi e della lunga colonna di auto ferme. Prima mi hanno intimato di dargli la borsa, poi quando la borsa è rimasta incastrata tra i sedili dell’auto mi hanno puntato contro la pistola e mi hanno chiesto di togliermi la fede. Ero terrorizzata – prosegue la donna – perché io non avevo mai tolto la fede dal giorno del mio matrimonio e si era incastrata. A fatica sono riuscita a dargliela e dopo essersela messa in tasca si sono allontanati rapidamente. Non so nemmeno io – prosegue ancora la signora Maria – chi mi abbia dato la forza di tornare a casa dopo quello spavento e quella violenza subita. Sono andata dai carabinieri a sporgere denuncia con la speranza che fatti del genere non debbano più ripetersi e, soprattutto, non debbano più ripetersi a ridosso di una scuola».

Le richieste di maggiore sicurezza

Una emergenza ormai senza fine quella legata ai piccoli reati predatori che si registrano in tutta la città. Pochi giorni fa, proprio nel quartiere Colli Aminei, i residenti avevano rivolto un appello a Questura e Prefettura per ottenere un potenziamento del servizio di sorveglianza da parte delle forze dell’ordine a causa dei numerosi raid vandalici compiuti ai danni delle auto in sosta. L’episodio di stamattina si è concluso solo con un grande spavento per la vittima – e la sottrazione di una fede d’oro – ma i residenti dei quartieri alti della città chiedono ancora una volta un intervento concreto da parte delle istituzioni.

Parla il consigliere Acampora

«Ormai questo quartiere è terra di nessuno – tuona il consigliere della III Municipalità Gennaro Acampora – ma noi vogliamo che torni ad essere terra di legalità e di forze dell’ordine. Già negli scorsi giorni avevamo chiesto più pattuglie sul territorio, rinnoviamo il nostro appello. Non si può consentire che lo Stato abdichi dal suo ruolo e che lasci nella paura i cittadini inermi di fronte ai delinquenti».

«La rapina di stamattina – ha spiegato ancora Acampora – è un doppio gesto di inciviltà. Per il gesto in se e per il fatto che quel raid è stato compiuto a ridosso di una scuola frequentata da centinaia di bambini. Nelle prossime ore, appena sarà passata la normale fase legata alla paura, accompagnerò personalmente la vittima a denunciare l’accaduto. Denunciare – conclude il consigliere – è necessario, i cittadini devono fare la loro parte insieme alle forze dell’ordine per sconfiggere il cancro della criminalità. Nessuno, a cominciare proprio dalle istituzioni, deve sentirsi escluso da questa battaglia di civiltà».

Tabù sfatato nella criminalità

Il raid compiuto a due passi da un istituto scolastico sfata quello che era un tabù nel controverso “codice d’onore” della criminalità. I luoghi frequentati dai bambini erano, fino a qualche anno fa, considerati inviolabili anche per i rapinatori. Un patto non scritto che sembra essere crollato ormai del tutto di fronte alla furia dei malviventi che agiscono anche in pieno giorno e anche a pochi passi dalle scuole.

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