Cronaca

Pozzuoli, ospedale senza aria condizionata e con finestre sbarrate: bambini devastati dal calo

L’ospedale a Pozzuoli è un forno, all’interno del reparto Pediatria infatti non funziona l’aria condizionata, le finestre sono sbarrate perché rotte e ci sarebbe solo un ventilatore per resistere al caldo: la denuncia arriva dai genitori dei piccoli pazienti degenti che sono costretti a fare i conti anche con le alte temperature.

Pozzuoli, ospedale senza aria condizionata: la denuncia

Siamo senza aria condizionata da tre giorni, sia di notte che di giorno -ha raccontato la madre di una bambina di due anni e mezzo ricoverata nel reparto di Pediatria – le finestre chiuse che non si possono aprire perché sono rotte. Qui ci sono mia figlia e un’altra bimba di 5 mesi che sono devastate dal caldo nonostante i problemi di salute che già hanno. Quando la mia piccola è svenuta – ha aggiunto la donna – aveva bisogno di un ambiente fresco, e invece si è ritrovata in un ambiente così caldo. Inoltre la mattina siamo costrette a nascondere anche il ventilatore altrimenti il primario ci riprende. Noi mamme non possiamo uscire dal reparto, non possiamo ricevere nessuno e siamo anche noi devastate dal caldo, situazione che soffrono anche gli infermieri e i medici che continuano a lavorare con professionalità”.

La donna ha accompagnato la denuncia con una serie di immagini video in cui documenta lo stato in cui i bambini sono costretti a vivere. Immagini e parole che hanno suscitato l’indignazione delle segreterie di quattro sindacati di categoria: Cisl-Fp, FIALS, Nursing Up e COS che con un duro comunicato ieri hanno condannato quanto sta avvenendo all’interno dell’ospedale: “Allarmante le problematiche legate al microclima e al benessere dei piccoli pazienti in stato di degenza presso la UOC Pediatria di Pozzuoli. Siamo costretti a segnalare urgentemente le scioccanti immagini che stanno circolando sui social in queste ultime ore dove si possono vedere madri e piccoli in uno stato a dir poco vergognoso, con ventilatori di fortuna, violando la normativa vigente in materia di prevenzione e protezione previste dalla legge”.

“Ancor più grave è vedere le finestre e le tapparelle bloccate e l’assenza di un condizionatore per modulare in maniera efficace il microclima in un ambiente che di questi tempi non dovrebbe essere superiore ai 22-25 gradi centigradi. È un disagio indescrivibile in cui tutti sono coinvolti: infermieri, oss e medici, che oltre alle condizioni sopra descritte, in questo periodo sono costretti a doppi turni per le carenze di personale. Nelle prossime ore saranno inviate diverse richieste di incontri a tutti i vertici aziendali e istituzionali”.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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