Curiosità

Revenge Porn, Facebook contrasta il fenomeno con le… foto di nudo

NAPOLI. Un modo quantomeno singolare per portare avanti la lotta al revenge porn, ovvero le vendette porno che spesso colpiscono soprattutto le donne in tutto il mondo. L’iniziativa parte direttamente da Facebook.

Il colosso californiano ha fatto partire un progetto pilota in Australia. Il principio è semplice, quanto apparentemente paradossale: per combattere il fenomeno del revenge porn, Facebook chiede agli utenti di pubblicare per primi le proprie foto di nudo sul social. In questo modo chiunque le pubblicherà in un secondo momento sarà riconosciuto e il suo post immediatamente bloccato.

 

Come funziona il sistema contro le vendette porno

 

Per combattere il fenomeno revenge porn Facebook lavorerà insieme all’ufficio e-Safety: ogni utente potrà caricare su Messenger la propria foto di nudo, qualora l’avesse inviata a qualsiasi altra persona, ed etichettarla immediatamente come “immagine intima non consensuale”.

In questo modo, se qualche malintenzionato dovesse mai pubblicare quella foto, Facebook la riconoscerà come “intima” e “non consensuale” bloccandone fin da subito la diffusione. Il servizio riguarderà anche Instagram.

A scanso di equivoci, e per progredire nella lotta al revenge porn, il commissario di e-Safety, Julie Inman Grant, ha precisato che i server di Facebook «non stanno memorizzando l’ immagine, ma il link e utilizzando intelligenza artificiale e altre tecnologie di foto-matching. Quindi, se qualcuno tentasse di caricare la stessa immagine che avrebbe la stessa impronta digitale o lo stesso valore hash, non potrà caricarla».

Infine Grant assicura agli utenti australiani che quelli di Facebook «hanno scelto la strada più sicura possibile per dare alle persone la facoltà di proteggersi e agire, senza renderle vulnerabili».

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