Continua a respingere le accuse il maggiore indiziato del presunto stupro di una ragazza a Capodanno sul Vomero. Si tratta di un giovane uomo del Vomero, lavoratore incensurato, da sempre al riparo da indagini giudiziarie, che sa di essere al centro di verifiche della magistratura come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Napoli, stupro di una ragazza a Capodanno al Vomero: la replica
“Abbiamo cenato in famiglia, perché mio padre e la madre della donna che oggi mi accusa (una 31enne che vive all’estero) si conoscono. A tavola abbiamo bevuto un po’ tutti, eravamo forse un po’ brilli, ma il clima era sereno e rilassato, tipico di un momento di festa tra amici e parenti” ha spiegato il giovane.
“Dopo i brindisi di mezzanotte, io e lei siamo usciti. Abito al Vomero, abbiamo fatto un giro in scooter, in un clima di assoluta spensieratezza. Siamo andati in un bar al Vomero, dove abbiamo consumato un altro paio di drink a testa. È stato anche in questo caso rilassante, senza alcuna frizione tra noi”. L’atto sessuale
“Abbiamo deciso di trascorrere il resto della notte a casa mia. Abbiamo fatto l’amore, è stato un rapporto consenziente, senza alcuna forzatura, senza alcuna costrizione. Le racconto il resto della giornata. Al nostro risveglio abbiamo consumato un secondo rapporto sessuale, anche in questo caso, senza alcuna forma di violenza. Ricordo che sia mio padre che la madre della donna che mi accusa ci hanno contattato tramite il citofono. Quando lei ha avuto modo di parlare con la madre, sempre al citofono, era serena, ha detto che andava tutto bene e che ci saremmo visti a pranzo. Era tutto sereno, all’inizio siamo rimasti a dormire, poi – dopo il secondo rapporto – siamo andati a pranzo. Anche in questo caso, eravamo assieme ai nostri parenti”.