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Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Villaricca | La storia e i protagonisti, il clan Ferrara-Cacciapuoti

Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Villaricca? L’organizzazione criminale più potente del mondo è la camorra. A dichiararlo è la Dia, il Reparto di Investigazione di massimo livello, la cui relazione 2023 aggiornata è stata di recente pubblicata dal Ministero dell’Interno. Le indagini svolte su oltre 200 famiglie di camorra hanno permesso di identificare migliaia di affiliati operanti in Campania, in altre regioni italiane e nazioni. Inoltre, la camorra, presente in diversi continenti, fattura annualmente centinaia di migliaia di milioni di euro. Il resoconto che segue riguarda il più potente clan di Villaricca, il clan Ferrara-Cacciapuoti

Camorra: il clan più potente della zona di Villaricca, il clan Ferrara-Cacciapuoti, la storia

Il clan Ferrara venne fondato tra gli anni ‘60 e ‘70, da Raffaele Ferrara, detto “Papele ‘e Magliarano”, indiscusso capo carismatico dell’organizzazione criminale di stampo camorristico con radici a Villaricca. Raffaele Ferrara era fortemente legato con la famiglia Nuvoletta e ancora di più con la famiglia Bardellino, tanto da ritenersi con quest’ultima un’unica cosa. La famiglia Nuvoletta sostenne Papele ‘e Magliarano, affinché quest’ultimo facesse di Villaricca una vera e propria roccaforte criminale, sia per farne un territorio proficuo per gli affari illeciti, sia perché si rivelò un’area strategica per ragioni “militari”. Infatti,  nel periodo nel quale si combattè una delle guerre di camorra più sanguinarie e note della storia criminale d’Italia, Raffaele Ferrara era parte integrante della Fratellanza napoletana, o Onorata fratellanza, alleanza di gruppi di criminalità organizzata, che si opponeva alla Nco di Raffaele Cutolo, detto ‘o Professore vesuviano.

Villaricca
Villaricca

Lo sbriciolamento della Fratellanza napoletana, la rottura tra i Nuvoletta e i Bardellino, e la vendetta

Quando la guerra tra la Fratellanza napoletana e la Nco si concluse, con la sconfitta di quest’ultima, molte famiglie della Fratellanza napoletana, non avendo più il “collante” che li teneva uniti, ossia, l’acerrimo nemico comune, Raffaele Cutolo e la sua Nco, iniziarono a separarsi. Alcuni clan ripresero ad essere semplicemente indipendenti, altri, addirittura, arrivarono a farsi la guerra. Ad esempio, due delle famiglie cardine della Fratellanza napoletana, la famiglia Nuvoletta e la famiglia Bardellino, ruppero i loro rapporti a causa dell’omicidio di Raffaele Ferrara ed il successivo arresto di uno degli elementi apicali della famiglia Bardellino, in Spagna. Raffaele Ferrara, venne ucciso da Vittorio Vastarella, detto “naso ‘e cane”, malavitoso di Villaricca.

Villaricca Maria santissima dell'Arco
Villaricca Maria santissima dell’Arco

Secondo alcuni collaboratori di giustizia, c’era molta differenza tra il boss dei Ferrara e il boss dei Vastarella. Il primo era uomo di notevole valore ed intelligenza, autentico alter ego di Antonio Bardellino e, quindi, uomo da non farsi raggirare dai Nuvoletta. Il secondo, invece, era un uomo che i Nuvoletta ritenevano di poter “gestire”, a proprio profitto, con grande facilità. Ma i Bardellino elaborarono e misero in atto una strategia raffinatissima, grazie alla quale, contemporaneamente, riuscirono a liberarsi di Vittorio Vastarella, uccidendolo, e a vendicare , così, anche la morte di Raffaele Ferrara.

Villaricca -operazione Dia
Villaricca -operazione Dia

Il clan Ferrara-Cacciapuoti, il passaggio di potere

Raffaele Ferrara, nel periodo nel quale era al comando, fece anche un’alleanza con il clan dei Casalesi, e guidò il cartello camorristico dominante a Villaricca. Sul territorio di Villaricca, però, c’era anche un altro gruppo, quello di Domenico Tambaro, detto ’o criminale, personaggio legato a Vittorio Vastarella e al clan Piripicci, facente capo alla famiglia D’Alterio, radicata nel Comune di Giugliano. Ne scaturì una faida che finì con l’eliminazione di Domenico Tambaro, nella nota “strage di Villaricca”. Successivamente all’omicidio del boss Raffaele Ferrara, per mano di Vittorio Vastarella, al comando del clan Ferrara, subentrarono Domenico Ferrara, detto ‘o muccuso, o “zì Mimì”, nipote del boss ucciso, e Luigi Cacciapuoti. Da lì, il nuovo “battesimo” del gruppo, Ferrara-Cacciapuoti.

Domenico Ferrara
Domenico Ferrara

Il clan Ferrara-Cacciapuoti, gli affari a Villaricca

Sotto il comando di Domenico Ferrara e Luigi Cacciapuoti, Vittorio Maglione, detto “nas’ stuort”, insieme al fratello di quest’ultimo, Francesco Magione, Claudio Miraglia, detto ’o luong, Domenico Ciccarelli, detto “Mimmuccio ’o mucione” e Luigi Ciccarelli, detto “Giggino ’o fesso”, tra il 2004 e il 2005, si occuparono del traffico di grosse quantità di sostanze stupefacenti, quali hashish e cocaina, e con queste rifornivano alcuni sottogruppi di Villaricca. Rifornivano, soprattutto gli esponenti del gruppo comandati da Angela Incandela, che si occupavano delle piazze di spaccio maggiori di Villaricca e dello smercio al dettaglio. Il clan Ferrara-Cacciapuoti, trafficava anche in armi e i proventi delle attività illecite del gruppo erano di migliaia di milioni di euro l’anno.

Luigi Cacciapuoti
Luigi Cacciapuoti

Gli investimenti con i proventi degli affari illeciti del clan Ferrara-Cacciapuoti e i legami con la politica

Date le enormi quantità di denaro che entravano nelle casse del clan Ferrara-Cacciapuoti, il gruppo iniziò ad investire nella compravendita di terreni, immobili, ma fondò anche aziende edili, e questo permise all’organizzazione di avvicinare, imprenditori e politici, con lo scambio di favori e di voti. Allo stesso tempo il clan si infiltrò nelle amministrazioni pubbliche, negli appalti dei lavori pubblici, manipolando le gare d’appalto, imponendo propri candidati e tecnici. Infine, iniziarono ad investire nel vero nuovo business, ossia, quello degli appalti e la gestione dei rifiuti, anche attraverso la creazione di proprie società. Ne presero in mano subito il controllo, con il risultato di guadagni triplicati e rischi sensibilmente minori.

Villaricca - arresti
Villaricca – arresti

Il clan Ferrara-Cacciapuoti, i blitz delle Interforze dello Stato e gli arresti

Le Interforze dello Stato effettuarono diversi blitz nei confronti del clan Ferrara-Cacciapuoti, compiendo arresti eccellenti e mettendo le manette a luogotenenti e soggetti apicale del gruppo, ma in un primo momento, i boss Domenico Ferrara e Luigi Cacciapuoti riuscirono a fuggire. La Dda di Napoli emesse diversi altri mandati di arresto nei confronti dei due ras fuggitivi e dopo un periodo di latitanza di quest’ultimi, le Forze Armate riuscirono a braccarli e a trarli in arresto, mentre si trovavano nei loro nascondigli bunker.

Villaricca - preparazione operazione dei Carabinieri
Villaricca – preparazione operazione dei Carabinieri

Relazione Dia

Secondo la mappa dei clan di camorra sul territorio, le loro caratteristiche e i loro assetti, mappa ricavata dalla relazione Dia, aggiornata al 2023 e pubblicata dal Ministero dell’Interno, a Villaricca è egemone l’organizzazione criminale Ferrara-Cacciapuoti. È stata accertata l’infiltrazione del clan nelle pubbliche amministrazioni attraverso la presenza di propri uomini. Soggetti appartenenti al clan Ferrara-Cacciapuoti, con spiccate capacità manageriali e amministrative, operano per conto e per gli interessi illeciti del gruppo, riuscendo con facilità ad inserirsi negli uffici pubblici. La Dia, di contro, mettendo a punto sempre nuove strategie di contrasto alla criminalità organizzata ed effettuando controlli mirati è riuscita a ridurre tali casi nel comune di Villaricca, ma si è, purtroppo, ancora lontani dall’eliminare completamente il fenomeno.

Villaricca - operazione Carabinieri
Villaricca – operazione Carabinieri

Il clan Ferrara-Cacciapuoti, oggi

Nonostante l’arresto delle figure cardine del gruppo, il clan Ferrara-Cacciapuoti, attraverso una nuova generazione di ras e l’affiliazione di nuove leve, è riuscito a mantenere il controllo sul territorio. Adeguando alcune caratteristiche, si è potenziato. Fondendo le tecniche della “vecchia scuola”, grazie alla presenza di uomini con esperienze criminali comprovate, fedeli affiliati di vecchia data, con forti legami con gli storici boss, è riuscito a mantenere la rete di contatti, che ha permesso agli affari, sotto alcuni aspetti, di crescere.

Da un punto di vista “militare”, il clan, ha la sua “paranza re creature” e i suoi killer esperti, da utilizzare a seconda delle esigenze. Il traffico di sostanze stupefacenti e di armi, il controllo delle piazze di spaccio e le estorsioni alle attività commerciali, invece, permangono le attività principali di guadagno del gruppo. Altri soggetti del gruppo, con altre capacità, che ricoprono ruoli più “amministrativi”, rendono possibile il riciclo dei proventi dei traffici di narcotici e delle altre attività illecite. Attraverso prestanomi, investimenti in attività “legali”, come ad esempio la compravendita di immobili, la creazione di società finanziarie, attività commerciali e soprattutto l’acquisto di night club e ristoranti, “ripuliscono” i soldi, che in fine, e molto spesso, raggiungono le più alte sfere politiche, che hanno lo scopo di permettere altri tipi di scambi e di affari.

Dia
Dia

Le Interforze dello Stato, con le operazioni anti camorra, sono riuscite più volte ad intercettare questi “Sistemi” e ad assestare duri colpi al gruppo Ferrara-Cacciapuoti. Purtroppo, non è sempre possibile bloccare per tempo questi meccanismi. Essendo profondamente radicato sul territorio e rapido nelle sue evoluzioni delle attività criminali, il clan di camorra più potente di Villaricca è il clan Ferrara-Cacciapuoti.

Giuseppe De Micco

Giuseppe De Micco è un giornalista di inchiesta. Si occupa soprattutto di criminalità organizzata in Campania

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