Cronaca

Napoli, armati e con giubbotti antiproiettile per l’agguato

Armati e protetti da giubbotti antiproiettile a Napoli, pronti per l’agguato: per fortuna però i militari, in un servizio di controllo all’Arenella, hanno notato l’auto con a bordo sei malviventi. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Napoli, armati e protetti da giubbotti antiproiettile per l’agguato

Il figlio del boss della zona girava all’alba protetto da un giubbotto antiproiettile e accompagnato da una scorta armata. Questo è stato il particolare saltato all’occhio dei militari che quella mattina era in un servizio di controllo all’Arenella. Una Smart, con a bordo sei persone, che sfrecciava alle sei del mattino lungo via Gabriele Jannelli, tentando di prendere la tangenziale in direzioen Fuorigrotta.

I militari hanno però intimato l’alt al conducente, scoprendo che appunto all’interno dell’abitacolo viaggiavano in sei: tra loro anche Pasquale Grimaldi, figlio del boss Ciro “Settirò”, da poco tornato in libertà. Uno di loro era in possesso di una Beretta pronta a sparare, con 10 colpi nel caricatore. Il 44enne Grimaldi, invece, portava un giubbotto antiproiettile.

A quel punto non è restato altro che portarli in caserma per i dovuti accertamenti. Dopo le verifiche per il 31enne armato sono scattate le manette con l’accusa di porto abusivo di arma clandestina,ggravato dal metodo mafioso. Gli altri sono stati rilasciati. Continueranno però le indagini per capire cosa ci facessero i sei ( tutti gli età compresa tra i 20 e i 44 anni, già noti alle forze dell’ordine ) all’Arenella.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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