Napoli, emergenza barelle negli ospedali: questa volta parlano i medici
A denunciare la situazione degradante che sta caratterizzando gli ospedali nel napoletano in questo periodo, non sono i pazienti; questa volta parlano i medici, gli infermieri e gli autisti del 118 riguardo l’emergenza barelle.
Ospedali necessitano di barelle: troppi ricoveri
«La situazione dei pronto soccorso partenopei è al collasso e non ci sono barelle». A parlare e denunciare la situazione emergenziale della sanità napoletana sono medici, infermieri e autisti del 118.
«Alle soglie del picco influenzale la situazione dei nosocomi partenopei è caratterizzata da una saturazione insostenibile-spiegano i sanitari riuniti nell’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, “ non ci sono barelle e le persone sono ricoverate ovunque». I dati registrati sono elevatissimi; naturalmente si tratta di ricoveri impropri dal momento che il pronto soccorso non è un reparto che prevede il ricovero come invece accade perché i sanitari si trovano costretti ad utilizzare tutti gli spazi ospedalieri a disposizione.
La scorsa settimana,infatti, nel presidio Vecchio Pellegrini risultavano ricoverati in barella all’interno del pronto soccorso, 14 pazienti mentre all’ospedale San Giovanni Bosco, si è arrivati a un picco di 30 ricoveri.
«Le barelle delle ambulanze 118 vengono trattenute per ore ed ore dal personale ospedaliero perché non c’è altro posto dove far distendere i pazienti – spiegano ancora i sanitari – ma c’è anche un abuso dei pronto soccorso infatti ricordiamo all’utenza che per una banale sindrome influenzale è inutile chiamare il 118 o precipitarsi in ospedale, basta il medico di base, e quando quest’ultimo non è in servizio l’ex guardia medica”.
L’associazione Nessuno tocchi Ippocrate a riguardo, ha anche lanciato una provocazione sui social. «Se anche tu vuoi che in ospedale ti accolga una barella accendi il cervello e chiamaci solo in caso di emergenza che sia vera emergenza » si legge sulla pagina Facebook dell’associazione.