Cronaca

Il dolore del padre di Ornella: “Ho perso un angelo, non volevo che frequentasse quell’uomo”

Ornella uccisa dal compagno a Napoli, parla il padre della donna uccisa a coltellate nella giornata di sabato

Il padre di Ornella, la donna uccisa Napoli, chiede giustizia. Giuseppe Pinto, 70enne in pensione, ex lavoratore per la Soprintendenza e oggi responsabile dello sportello immigrati Uil di piazza degli Artisti, non riesce a darsi pace dopo la morte della figlia.

Napoli, Ornella uccisa dal compagno: parla il padre della donna

“Sto come un padre che ha perso un angelo. Questo era mia figlia. Ornella mi ha sempre dato soddisfazioni, senza mai chiedere nulla. Era molto simile a me, nell’aiutare il prossimo e sostenere i più deboli. Pensi che voleva scrivere un libro sulla mia vita” ha dichiarato l’uomo a Il Mattino.

Come aveva conosciuto il compagno?

“Tramite amici. Si era incontrati 10 anni fa, poi da 6 anni erano andati a vivere insieme. Prima avevano preso in affitto un appartamento in zona piazza Carlo III. Poi 3 anni fa acquistarono una casa in via Filippo Cavolino. Lei fece un mutuo di 100mila euro e al resto delle spese avrebbe pensato lui. Solo negli ultimi mesi lei aveva confidato alla madre di volerlo lasciare perché si contrastavano spesso, anche per motivi banali. Ad esempio quando lui comperava qualcosa di costoso al bimbo, lei non era d’accordo. Ma già la prima volta che lo conobbi, in Calabria, dissi a mia figlia che non mi piaceva, perché era l’opposto di lei”. 

In queste settimane avevo notato alcuni cambiamenti. Era molto dimagrita. Le chiesi se fosse a dieta e mi rispose di non preoccuparmi e che stava bene. Una delle ultime domeniche a pranzo da noi mi disse sapete che vostra figlia non mi vuole bene?. Risposi con tono scherzoso forse non ti comporti bene, devi riconquistarla, altrimenti la perderai. Fu mia moglie a dirmi che Ornella aveva chiesto a Pino di andare via perché non ce la faceva più. Lui si rifiutò e iniziò a dormire sul divano 2 mesi fa”.

La tragedia

“La mattina della tragedia lui venne da me in ufficio. Prendemmo un caffè e mi rivelò che lui e Ornella si sarebbero lasciati e da quella sera non avrebbe dormito a casa. Lo rassicurai dicendogli che non sarebbe cambiato nulla e avrebbe potuto continuare a venire da noi. Ma la sua risposta mi raggelò il sangue. Disse: Questo volevo sentire perché la mia famiglia siete voi, non quella che ho a casa. Poi andò via e la notte tornò da lei accoltellandola nel sonno”.

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