Curiosità

Lo zoo di Napoli, tra flora e fauna

NAPOLI. Quante volte ci capita di interagire con animali domestici quali cani, gatti, conigli, canarini o di guardare alla tv un documentario naturalistico sulla savana piuttosto che sulle foreste pluviali e loro abitanti. Di tanto in tanto assistiamo a qualche spettacolo circense dove ammiriamo la grandiosità di alcune specie di animali, nonostante siano inseriti in un contesto a loro estraneo.



Ma tutto questo è nell’immaginario collettivo parte della routine quotidiana, dove accarezzare un cagnolino, mentre si passeggia tra le vie della propria città, o vedere un video sulla predazione, mentre si mangia un panino, è cosa quasi ordinaria.

Lo zoo di Napoli, tra flora e fauna

Ma avete mai provato ad accarezzare un alpaca o a dare da mangiare ad un tapiro o a scattare un selfie in compagnia di un asinello? Vi posso garantire che le emozioni e le sensazioni che ne scaturiscono sono indescrivibili. Al di là degli entusiasmi che scatena l’approccio con animali non domestici, esso rappresenta il modo di interagire con esseri che troppo spesso consideriamo inferiori a noi.



L’uomo ad un certo punto della propria evoluzione, in maniera del tutto arrogante, ha deciso di uscire dalla catena ecologica a cui appartiene per innalzarsi ad essere superiore, ponendosi distante dalle altre creature “non degne”.

Questo ha portato l’essere umano ad un crescente e progressivo allontanamento dalle altre specie, disabituandosi a quell’armonia che faceva parte del costrutto naturale della vita.



È importante cercare di tanto in tanto un contatto per non diventare completamente alieni in un mondo che ormai si sta allontanando dall’uomo in maniera sempre più preoccupante. Nonostante gli zoo, i parchi, gli zoosafari non rappresentino la massima espressione di naturale aderenza con il mondo animale che, invece, dovrebbe possedere un proprio habitat, in un contesto faunistico assolutamente idoneo alle sue esigenze, abbiamo, tuttavia, la possibilità di poter entrare facilmente in contatto con loro e recuperare quell’intesa ormai in via di estinzione.



C’è da dire però che non tutti i mali vengono per nuocere e bisogna spezzare una lancia a favore di tali strutture che accolgono animali in ambiente protetto e controllato. Per fare un esempio, presso la nota struttura di Zoomarine è possibile interagire con fantastici delfini. Di norma tali mammiferi vivono, in ambiente naturale, fino a circa 25 anni. In un parco come quello di Roma, con l’assistenza continua di veterinari, cibo in abbondanza e assenza completa di predazione possono vivere fino a 50-55 anni, quindi quasi raddoppiare le aspettative di vita.



Il delfino più anziano del mondo vive attualmente in Florida e nella stessa località nel 2014 è deceduto un delfino di nome Nellie che aveva raggiunto la veneranda età di 61 anni. La loro contropartita? Quella di giocare e rispondere ad alcuni comandi degli istruttori per il diletto degli spettatori. Certo, dietro vi sono gli interessi economici, le condizioni in cui versano alcuni centri naturalistici, ma questa è tutt’altra storia.

Se si desidera un contatto con il regno animale, a cui tuttavia facciamo parte integrante, è possibile recarsi allo zoo di Napoli, annesso alla più famosa Edenlandia nel quartiere Fuorigrotta. Per la precisione, lo zoo è più antico del parco divertimenti di Napoli che aprì le porte per la prima volta nel giugno del 1965.

Inaugurato nel 1949, lo zoo ospita numerose specie animali, anche in via di estinzione. Esso nasce nel 1940, ma a causa della seconda guerra mondiale l’apertura al pubblico venne rinviata fino al 1949, grazie a Franco Cuneo e Angelo Lombardi.



Sarà uno dei primi zoo italiani ad aprire i battenti e verrà considerato per tutta la seconda metà del ‘900 un luogo ideale per le ricerche scientifiche, ottenendo grande eco in tutta Europa, in quanto ospitava decine di specie animali a rischio di estinzione nel loro habitat naturale.



Tra i suoi maggiori risultati, la prima nascita di saltarupe Oreotragus oreotragus e di avvoltoio papa al mondo, di antilope giraffa in Europa e di rinoceronte nero in Italia. Purtroppo per un lungo periodo di tempo lo zoo ebbe una serie di problemi gestionali e di reperimento dei fondi necessari, tanto che i responsabili della struttura furono costretti a dislocare molti animali presso altri centri perché a rischio.

Lo zoo di Napoli

Il 2 ottobre del 2013, grazie all’iniziativa di un imprenditore napoletano, lo zoo di Napoli rivive una nuova era; il mecenate offre così la possibilità di recuperare questo importante patrimonio partenopeo e restituire di diritto il prestigioso ruolo internazionale di cui godeva in passato.



Ad oggi, questa opera di ripresa sta continuando con la costruzione e l’allestimento di nuovi habitat per animali che a breve prenderanno posto all’interno del bellissimo parco, ben strutturato e organizzato a favore maggiormente dei simpatici abitanti. Cosa che colpisce quando si visita lo zoo, è la presenza continua di addetti al controllo e al benessere delle stesse creature, ma anche la quasi assenza di ristoranti, punti vendita o fotografi preposti ai costosi scatti.



Vi è solo un piccolo shop per pochi gadget da tenere come ricordo, e alcuni chioschi per permettere alle famiglie e ai visitatori tutti di potersi rifocillare nella lunga visita che inevitabilmente e piacevolmente si deve affrontare. Questo perché evidentemente, e così dovrebbe essere, la politica aziendale punta maggiormente sugli animali e su un contatto “vero” tra l’essere umano e le tante specie che popolano gli oltre 190.000 metri quadri dello zoo.



Gli animali dello zoo di Napoli

Gli animali sono davvero tanti: giraffe, ippopotami, cammelli, tapiri, asini, leoni, tigri, orsi, volatili vari e tanti altri che attireranno certamente la vostra attenzione, qualora vogliate far visita al centro. Naturalmente, lo zoo rappresenta anche un enorme orto botanico dove sono presenti famiglie floreali e piante provenienti dai cinque continenti, in una cornice architettonica e paesaggistica davvero straordinaria.



Il consiglio è certamente di visionare il sito all’indirizzo http://www.lozoodinapoli.it/#!/home, per avere informazioni sui costi di ingresso, novità ed organizzazioni varie, ma quello che vi suggeriamo dal profondo del cuore, anche se non siete amatori del settore, è di visitare questo zoo in compagnia dei vostri figli e nipoti, per ripristinare il connubio esistente tra noi e i nostri amici animali, così differenti, ma per tanti versi così simili a noi; tutti ospiti, più o meno graditi, dello stesso pianeta e co-attori di questo spettacolo unico e fantastico qual è la natura.


Le foto

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Antonio Vincensi

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