Cronaca

Pompei, ragazzino bullizzato e ridotto in fin di vita: arrestati due giovani

Due ragazzi arrestati per aver bullizzato e ridotto in fin di vita un ragazzino di Pompei. Lo hanno investito, procurandogli una frattura di una vertebra lombare. Ecco perché nella mattinata di venerdì 7 luglio, dopo due mesi di indagini, personale del Commissariato di Pompei, in esecuzione di due distinte ordinanze cautelari emesse rispettivamente dal GIP del Tribunale per i minorenni di Napoli e dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica per i minorenni di Napoli e della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno proceduto all’arresto di due giovani.

Pompei, ragazzino bullizzato e ridotto in fin di vita: arrestati due giovani

Il primo, un minore, di Boscoreale e l’altro appena 20enne di Pompei, in ordine al delitto di tentato omicidio commesso ai danni di un altro ragazzo di Pompei, in data 30 aprile 2023. Le indagini svolte dalla Polizia e coordinate sinergicamente dalle due Procure hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati in ordine al delitto aggravato dai futili motivi.

I due tra l’altro sono indagati, in concorso tra loro, per il delitto di tentate lesioni aggravate ai danni della stessa persona offesa. I fatti risalgono al pomeriggio di domenica 30 aprile scorso, quando la giovane vittima, mentre percorreva la via Passanti Flocco di Boscoreale in sella di un ciclomotore, era stata speronata da un’autovettura Smart, il cui conducente, dopo l’impatto si era dato alla fuga

L’aggressione.

A causa dell’impatto tra i due veicoli, il giovane aveva perso il controllo del ciclomotore, urtando violentemente contro le fioriere collocate sull’adiacente marciapiede e cadendo rovinosamente sul ciglio della strada.

Il giovane aveva riportato lesioni, soprattutto alla colonna vertebrale, tanto da essere sottoposto ad un intervento chirurgico per la frattura di una vertebra lombare. Il Commissariato di Pompei, con il coordinamento dapprima della Procura di Torre Annunziata e, successivamente, anche della Procura dei Minori di Napoli, procedeva agli opportuni accertamenti, acquisendo e visionando le immagini riprese dai sistemi di video sorveglianza installati in zona ed assumendo informazioni testimoniali dalla vittima nonché da altri soggetti.

All’esito di una capillare attività investigativa, è emerso che a bordo dell’auto che aveva investito la vittima vi sarebbero stati i due odierni arrestati i quali, mentre stazionavano a bordo strada, avendo scorto il transito della “vittima” in sella del suo scooter, si sarebbero posti al suo inseguimento, riuscendo a raggiungerla e a speronarla violentemente con la propria autovettura.

Dalle indagini è emerso che l’azione violenta commessa nei confronti del giovane il 30 aprile non sarebbe stato un fatto isolato, bensì avrebbe rappresentato il culmine di pregressi atti di bullismo e di vessazione posti in essere nei suoi confronti ad opera dell’indagato maggiorenne, che, già in precedenza, l’avrebbe molestato e tormentato senza alcuna apparente motivazione, e per i quali quest’ultimo è già imputato in un altro procedimento.

In particolare, nel corso delle indagini si è accertato che appena due giorni prima del tentato omicidio per cui si procede, il 28 aprile, il maggiorenne, a bordo della stessa Smart, unitamente al coindagato minorenne, avrebbe inseguito la vittima, che viaggiava in sella del suo scooter, e con una manovra spericolata ed insidiosa, avrebbe già tentato di investirlo e di cagionargli delle lesioni, senza peraltro riuscirci. Dei due odierni arrestati, il maggiorenne è stato trasferito nel carcere di Napoli Poggioreale mentre il minorenne è stato collocato in comunità a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Redazione L'Occhio di Napoli

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