CronacaInchiesta

Camorra, le famiglie più potenti a Napoli: il report della Dia

Quali sono le famiglie di camorra più potenti di Napoli e provincia? A rispondere è la Direzione Investigativa Antimafia con la relazione semestrale relativa al secondo semestre del 2022, ovvero da luglio a dicembre dello scorso anno.

La criminalità mafiosa campana, convenzionalmente definita camorra, si manifesta sotto forma di una pluralità di fenomeni delinquenziali, eterogenei e complessi, connotati da peculiarità evolutive indotte dai molteplici fattori storici, economici e sociali derivanti dai contesti territoriali di riferimento.


LA SITUAZIONE IN CAMPANIA


Le famiglie di camorra più potenti a Napoli e provincia

Il capoluogo campano si articola in 30 quartieri, amministrativamente ripartiti in 10 municipalità. Per la georeferenziazione dei gruppi criminali operanti nella città, tuttavia, si fa spesso riferimento a zone, rioni, aree o comunque a porzioni di territorio, più o meno ampie e diversamente denominate, che possono corrispondere ad un agglomerato urbano o ad una serie di edifici abitativi che ricadono contemporaneamente in due o più quartieri. Riguardo all’area metropolitana, anche nel semestre in esame permane la predominanza dei due cartelli camorristici, l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, entrambi con elevata capacità criminale e particolarmente pervicaci sotto il profilo dell’infiltrazione nell’economia legale.


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Le famiglie più potenti a Napoli

L’Alleanza di Secondigliano, in particolare, è costituita da alcuni gruppi familiari che ne costituiscono l’élite: i clan Mallardo, Contini-Bosti e Licciardi, i primi due collegati tra loro anche da vincoli di parentela. Attorno ai due cartelli gravita una moltitudine di gruppi minori, particolarmente inclini al ricorso alla violenza e sempre pronti a fronteggiare le conflittualità connesse con la gestione di traffici illeciti, per lo più spaccio di droga e attività estorsive. Si tratta di formazioni attive in porzioni limitate di territorio che agiscono in posizione di dipendenza strumentale agli interessi dei cartelli sovrastanti.

Provincia occidentale (Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida, Ischia e Procida).

L’Area Flegrea ricomprende i Comuni ad ovest del capoluogo campano circostanti il Golfo di Pozzuoli (NA). Il territorio è tradizionalmente legato all’evoluzione del clan Longobardi-Beneduce, come ricostruita nel tempo da molteplici provvedimenti giudiziari. I contrasti interni al sodalizio hanno dato vita a violenti scontri, spesso sfociati in fatti di sangue, tra compagini contrapposte71 che, tuttavia, non hanno generato una vera e propria scissione. Tale assunto è ampiamente documentato nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita, il 17 dicembre 2022 dai Carabinieri, a carico di 2 sodali al citato clan accusati di tentata estorsione, con l’aggravante mafiosa, commessa in danno del titolare di un’impresa di onoranze funebri
di Pozzuoli, dalla quale emergono peraltro forti attriti tra gli affiliati ai Longobardi-Beneduce in ordine alla spartizione della gestione delle attività illegali.

Di fatto la compagine resta tuttora coesa, nonostante la scelta di collaborare con la giustizia intrapresa da taluni associati. I principali interessi illeciti dell’organizzazione camorristica vanno dal tradizionale racket al controllo delle locali piazze di spaccio, come documentato il 6 ottobre 2022, a Pozzuoli, con l’esecuzione da parte dei Carabinieri di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 6 persone “vicine” al clan LONGOBARDI-BENEDUCE, tutte accusate di concorso in lesioni gravi, detenzione e porto abusivo di armi, con l’aggravante delle modalità e delle finalità mafiose. Gli arrestati avrebbero ferito con un’arma da fuoco un soggetto per non aver rispettato l’accordo sulla spartizione dei proventi delle estorsioni; il provvedimento chiarisce come gli indagati avrebbero agito “per assicurare al clan Longobardi-Beneduce la riscossione in via esclusiva dei proventi derivanti dalle attività estorsive nell’area flegrea”. Un ulteriore agguato, eseguito a Pozzuoli il 5 dicembre 2022 con il ferimento a colpi d’arma da fuoco di 2 soggetti mentre erano a bordo di uno scooter, potrebbe essere riconducibile, attese le modalità esecutive e il profilo di una delle vittime, alle medesime dinamiche criminali.


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Le famiglie più potenti a Napoli

Provincia settentrionale

I territori dei Comuni a nord di Napoli sono connotati dalla presenza di numerosi gruppi camorristici militarmente agguerriti in ragione della notevole disponibilità di armi e, poiché costretti ad una forzata convivenza, talvolta caratterizzati anche da conflittualità particolarmente cruente. La forza militare non rappresenta, tuttavia, l’unica forma con cui tali sodalizi si manifestano: i gruppi criminali più evoluti e strutturati, infatti, prediligono strategie di affermazione più silenti spesso perseguite mediante l’infiltrazione dell’economia legale e tramite l’“avvicinamento” ai responsabili e ai funzionari delle amministrazioni locali.

I più recenti provvedimenti cautelari, di sequestro e di confisca, confermano infatti la tendenza delle organizzazioni a insinuarsi in molteplici settori produttivi regionali ed extraregionali. Gli esiti investigativi sinora acquisiti hanno consentito di mettere in luce le variegate tecniche d’infiltrazione nel sistema economico ad opera di gruppi imprenditoriali spesso “organici” a formazioni camorristiche.

Provincia Orientale

Lo scenario criminale dei Comuni della provincia orientale di Napoli si caratterizza, come in altre aree della Campania, per la presenza di storici sodalizi a forte connotazione familistica, il cui principale fattore identitario è rappresentato dal territorio di origine. La peculiare posizione geografica favorisce, inoltre, proiezioni o, più spesso, relazioni crimino-affaristiche con i clan camorristici provenienti da Napoli o dalle limitrofe province di Avellino e Salerno. I principali interessi criminali permangono il narcotraffico e le estorsioni, nonché l’infiltrazione negli appalti pubblici. Infatti, anche nel semestre in esame non sono mancate conferme di pratiche corruttive e di ingerenze nella pubblica amministrazione volte a condizionarne i processi decisionali.


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Le famiglie più potenti a Napoli

Con specifico riferimento all’area nolana, si segnala l’inchiesta conclusa dalla DIA e dall’Arma dei carabinieri, il 3 novembre 2022, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 25 soggetti riconducibili al clan Sangermano operante nell’agronolano. Il sodalizio sarebbe indagato di associazione mafiosa, estorsione, autoriciclaggio e altri reati, con operatività nei Comuni di San Paolo Belsito, Marzano di Nola, Liveri, Saviano, San Vitaliano e Nola. Secondo l’ipotesi accusatoria, il clan sarebbe riuscito ad infiltrarsi nel settore dell’edilizia imponendo agli imprenditori la fornitura di materiali da parte di un’azienda ad esso direttamente riconducibile.

Provincia Meridionale

Nei Comuni della fascia territoriale che si estende dalla città di Napoli fino alla penisola sorrentina le dinamiche criminali risultano sostanzialmente immutate rispetto al semestre precedente. A San Giorgio a Cremano e a Portici permane l’influenza del clan Mazzarella il quale avrebbe ulteriormente consolidato la propria leadership in ragione delle numerose attività di contrasto che hanno colpito i contrapposti sodalizi autoctoni Attanasio-Troia e Vollaro, entrambi riconducibili all’Alleanza di Secondigliano

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali. È responsabile della redazione centrale del network giornalistico L'Occhio.

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